Sindacati
Cgil: incontro sindacale presso la Scuola Allievi Carabinieri

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Stamane si e’ tenuto un incontro sindacale presso la Scuola Allievi Carabinieri di Benevento. Su richiesta del Segretario Generale Prov.le FP CGIL Giannaserena Franze’, il Comandante della stessa Dott. La Volla, ha ricevuto la delegazione sindacale, preoccupata della sorte occupazionale dei 18 dipendenti civili che lavorano nella Scuola sin dalla sua istituzione, nel 1981, Il Comandante La Volla, che dirige i militari ma ha anche la responsabilita’ della gestione dei dipendenti civili, sollecitato dai sindacati, ha fatto il punto della situazione.
“Emerge una circostanza paradossale, – scrive in una nota la CGil – la scuola di Benevento, se nulla recita in merito, la Legge di Stabilita’ in queste ore in approvazione in Parlamento; rimarra’ in una condizione “limbica” , cioe’ molto probabilmente, non sara’ soppressa, continuera’ a vedere impiegate circa un centinaio di unita’ tra militari e civili, continuando a rappresentare un costo significativo per la collettivita’, senza pero’ svolgere alcuna attivita’ formativa. Attivita’ che sarebbe in grado di assicurare immediatamente, con il nuovo anno, come fatto per trent’anni! L’intenzione politica iniziale di determinare risparmi di spesa e utilizzo efficiente della spesa pubblica attraverso la soppressione di questa storica risorsa della citta’, rebus sic stantibus, fallirebbe clamorosamente. Tutta la dotazione infrastrutturale, umana rimarrebbe invariata, con i relativi costi di gestione, senza essere a questo punto giustificati da alcuna attivita’.
La formazione dei militari infatti, avra’ luogo nella scuola di Velletri, peraltro gia’ intensamente impegnata per altre attivita’ formative, e a Benevento rimarrebbe il solo Comando. Al momento ci sembra che se i risparmi sono dubbi ed eventuali, si stia producendo un danno alla Citta’, che perde uno strumento di dinamicità della sua risicata economia, i corsi coinvolgevano piu’ di mille militari ogni tre mesi che “vivevano” la stessa e usufruivano dei suoi servizi; e ai 18 lavoratori che dopo trent’anni non sanno come e in quale istituzione continuera’ il loro impegno lavorativo, il Ministero della Difesa, da noi interpellato in quanto datore di lavoro e’ silente come se la questione non lo riguardasse.
Le parti si sono date appuntamento a dopo l’approvazione della Legge di Stabilita’ per verificare eventuali sorprese dell’ultim’ora e per definire qualora si rendesse necessario, un percorso di accompagnamento alla ricollocazione dei lavoratori coinvolti. Ancora una volta accade di dover raccogliere i cocci prodotti da una Politica attenta ai grandi numeri in nome di una presunta efficienza, poco intenta a creare presupposti veri di sviluppo e crescita del territorio, ed ancora meno in grado di tutelare lo stesso e la sua fragile economia”.