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“Vivere il Presepe”: l’esperienza dell’Istituto Giovanni Pascoli trasmette valori

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Può il presepe avere valori anche laici? Può un simbolo religioso unire culture e religioni diverse? All’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” di Benevento sono convinti di sì.
Si è conclusa ieri una kermesse di due giorni, dedicata al presepe. Un allestimento all’aperto, negli ampi spazi verdi della scuola, in cui gli oltre 800 allievi ed i loro insegnanti hanno dato vita ad un ricco presepe vivente che ha accolto le famiglie in un momento di integrazione e scambio culturale.
“Il presepe ha un alto valore formativo” – dichiara la dirigente scolastica Raffaella Iacovelli – “perché ogni insegnante ha potuto trasferire la propria competenza in questa esperienza culturale, dalla quale si è potuto cogliere aspetti quali la coesione sociale e l’inclusione”.
Il progetto “Vivi il nostro presepe” – svoltosi nei pomeriggi del 18 e 19 dicembre 2012 – ha inteso favorire il recupero delle proprie radici culturali e delle tradizioni del territorio, sostenendo un processo di continuità orizzontale con le componenti educative e culturali del territorio.
L’inclusione, nel caso specifico, è stata rivolta ai cosiddetti diversamente abili. Gli allievi con deficit motori o di altro tipo hanno comunque partecipato attivamente alla preparazione del presepe. Ma anche una ragazza islamica, nonostante non partecipi alle lezioni di religione, si è avvicinata con interesse all’attività, coinvolgendo anche la propria famiglia.
Il presepe, insomma, come momento non solo religioso, ma anche come strumento per dare corpo ad un impegno didattico interdisciplinare. Nell’allestimento, infatti, si è immediatamente potuto cogliere questo aspetto.
Storia, cultura, tecnica ed anche modernità hanno costituito un mix unico, che ha saputo creare un’atmosfera particolare. Non si è trattato della classica recita, ma della rappresentazione di diversi momenti della natività allietati da musica e danza: come nella tenda di Erode. E’ stato come vivere in un piccolo villaggio, animatissimo, con i vari banchetti: il ciabattino, il vinaio, il forno, la locanda, la lavandaia, la sinagoga ed altri.
La rappresentazione storica è stata completata con una parte “moderna”, un modo per integrare altre discipline all’interno dell’evento. Sotto il porticato, infatti, era presente un angolo di modernità. Computer e lavagna multimediale (LIMS) a supporto dei cartelloni preparati dai ragazzi per illustrare l’astronomia.
La cometa come filo conduttore per parlare di ipotesi storiche utili ad individuare la Stella: era Venere, un satellite o la cometa di Halley?
L’esperienza è stata sicuramente suggestiva, anche per i visitatori. La Dirigente scolastica ha tenuto a sottolineare l’ampia partecipazione delle famiglie. Sia per la loro presenza nella due giorni, sia per il loro aiuto che per la collaborazione. Ma anche la città ha partecipato. Sono stati infatti gli Scout Agesci 3 di Benevento a realizzare le postazioni, mentre i costi del materiale sono stati coperti con i fondi di istituto e con l’autotassazione dei docenti.
La dirigente scolastica ha paragonato l’attività dei docenti e dei genitori a quella dei Magi. I doni odierni? “Pace, inclusione e uguaglianza. E’ importate dare speranza ai giovani, in un momento di crisi non solo economica, ma di coesione sociale e di forte intolleranza, con esempi e testimonianze di vita positivi. Ecco, quindi, il presepe come mezzo per trasferire valori”.
“Le istituzioni? Da loro avremmo gradito una maggiore attenzione” – continua Iacovelli – “soprattutto in questi momenti particolarmente difficili per le famiglie, sarebbe auspicabile una più stretta collaborazione”.
La preside, infine, esprime un auspicio. Quello di vedere il “presepe” adottato dalla città, così come è stato per il presepe vivente dell’Istituto superiore Aterno di Pescara, giunto alla sedicesima edizione. “Sono sicura” – conclude – “che il tempo dell’attesa 2012, sarà ricordato per tutta la vita, dai ragazzi, come il tempo delle emozioni”.