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Mancini: “Quale futuro per i lavoratori ex consorzi?A Gennaio esploderà una bomba sociale”

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Piero Mancini, dipendente Consorzio Bn3 ha inviato una nota per descrivere l’attuale situazione dei lavoratori degli ex consorzi rifiuti e denunciare l’assenza di prospettive future. Mancano poche settimane alla fine del progetto regionale per l’implementazione della raccolta differenziata in alcuni comuni sanniti. I lavoratori più coscienti e quelli che si ritrovano in fortissimi disagi economici hanno occupato il tetto degli uffici periferici della Regione per chiedere il pagamento degli stipendi, dopo due mesi di lavoro e ben 27 senza alcuna entrata economica.

Purtroppo solo una minoranza ancora continua a mobilitarsi per far rispettare i propri diritti. Gli altri si limitano ad uno sterile chiacchiericcio intriso di lamentele e maldicenze, senza costrutto, per i mancati pagamenti degli stipendi ma speranzosi per un ritorno, nel prossimo futuro, ad un lavoro normale e stabile. Da dove nasce questa serena e tranquilla previsione, non suffragata da nessun atto amministrativo concreto e tangibile ? Nasce da un comunicato stampa di alcuni sindacalisti diffuso dopo un colloquio avuto con l’assessore regionale all’Ambiente, Romano.

L’assessore ha tranquillizzato i sindacalisti e i dipendenti dei 18 Consorzi che dal 2000 operano in Campania nel settore della raccolta differenziata. Ha prospettato il reimpiego degli operatori alle dipendenze degli ATO che si dovrebbero costituire dopo l’approvazione, entro il 31 dicembre del corrente anno, della legge che regolamenterà la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. La nostra regione si dibatte in una crisi economica profondissima e tragica. Giorno dopo giorno vengono meno centinaia di posti di lavoro pubblici e privati. Gli amministratori regionali non brillano in rapidità nel dare risposte ad una crisi senza precedenti: per un misero progetto di soli quattro mesi hanno impiegato più di un anno per approvarlo, finanziarlo e farlo partire. Gli stessi cercano di scaricare, impropriamente e vanamente, le proprie responsabilità economiche nei confronti dei lavoratori su altre amministrazioni.

Esempio concreto è la situazione assurda in cui si trovano, da anni, i 15 dipendenti del disciolto Consorzio di Bonifica della Valle Telesina che gli amministratori regionali hanno tentato di scaricare, con un trasferimento che il Consiglio di Stato ha bocciato, sul Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Una Regione incapace di salvaguardare i diritti di 15 lavoratori quale credibilità può vantare presso migliaia di dipendenti dei consorzi che si trovano in un contesto anche più difficile e complesso? In un comparto come quello dei rifiuti, nella nostra regione, coacervo di fortissimi interessi economici, illeciti e leciti, e fortissime mire politiche e amministrative sarà molto difficile portare ordine ed efficienza amministrativa, volendo dare credito alla volontà riformista degli amministratori regionali.

Forse si riuscirà ad approvare, entro la data prevista, la nuova legge sulla gestione regionale del ciclo integrato dei rifiuti, ma far funzionare gli ATO sarà quasi impossibile. Schiere di avvocati già scalpitano per presentare, su mandato non solo dei Comuni, al Tar, al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale, ricorsi. Si darà vita a vaste polemiche e ad una diatriba giuridico-amministrativa senza fine. Tutto a danno dei lavoratori che, sereni, speranzosi e illusi sognano un futuro tranquillo in una situazione di sfacelo economico e sociale senza pari. Alimentare vane speranze non è mai una buona politica. Quando la speranza e le illusioni verranno meno i contraccolpi psicologici saranno fortissimi. Già la disperazione per il disagio sociale estremo, creato da una condizione economica disumana, ha portato a gesti inconsulti, e non solo nella nostra provincia.

I lavoratori interessati sono migliaia, in maggioranza appartenenti a famiglie monoreddito. Una bomba sociale pronta ad esplodere già a gennaio, con grandissimi disagi sull’ordine pubblico. Il nostro territorio esprime, a livello regionale, tre consiglieri di grande spessore. L’On. Colasanto è presidente della commissione Ambiente, l’On Del Basso De Caro è capogruppo del Pd e l’On. Alessandra Lonardo e leader del suo partito. I lavoratori li invitano, proprio per l’importanza della vertenza, ad esprimere la loro analisi sulla legge in approvazione e gli sviluppi che da essa potrebbero derivare sul destino di 124 famiglie in ansia.

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