Sindacati
Trasporti: 1 e 2 ottobre sciopero di 24 ore degli appalti ferroviari

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Confermato lo sciopero nazionale degli appalti ferroviari dalle 21 del 1 ottobre e fino alle 21 del giorno successivo. A comunicarlo sono le segreterie regionali trasporti delle organizzazioni sindacali.
Le ragioni e i motivi di questa settima azione di sciopero Nazionale – spiega il comunicato – sono tutti da ricercarsi in uno stato di crisi che stanno vivendo gli appalti ferroviari, in particolare: l’indisponibilità da parte di Fise-Uniferr, Coonfcoperative e Legacoop, e ovviamente tutte le aziende che fanno capo alle stesse Associazioni Imprenditoriale, ad applicare il CCNL Mobilità e Attività Ferroviarie; ritardo dei pagamenti degli emolumenti stipendiali; spacchettamento in numerosi lotti delle attività lavorative, che creano solo precarietà occupazionale e rischi per la continuità dell’applicazione contrattuale, in pratica dei diritti dei lavoratori.
La Campania – continua la nota dei sindacati trasporti – vive poi una situazione ancora più grave. Dove a tutte queste, si aggiunge il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali, con gravi ricadute non solo sull’occupazione ma anche sul reddito dei lavoratori e delle loro famiglie.
In una crisi sempre più latente e che si ripercuote sempre ed esclusivamente sulla parte più povera del paese. Lavoratori dipendenti e pensionati, – prosegue – che tartassati con imposte diverse e a vario titolo, frutto di manovre finanziarie scellerate, vivono anche la difficoltà di avere certezze per se stessi e per i propri figlie e nipoti.
Non vi è azienda degli appalti ferroviari in Campania – aggiungono le sigle sindacali – che sia fuori dalla spirale della crisi, e se pensiamo alle future gare, sicuramente a ribasso, i continui tagli al trasporto ferroviario regionale e alle pesanti ricadute sulle precarie condizioni delle società degli appalti campane, la situazione diventa davvero di emergenza sociale.
La Regione Campania ha annunciato nuovi tagli dalla metà di ottobre, che si aggiungono a quelli dell’anno 2011, di circa 112 treni e dal 9 settembre scorso. I primi a pagare per questa scellerata “politica di tagli ai treni” saranno, i cittadini campani, con la mancanza del diritto alla Mobilità, ma anche i lavoratori degli appalti ferroviari di tutte le province della Campania.
Lasciamo solo immaginare – conclude il comunicato – cosa accadrà per Benevento e Avellino, già penalizzati dai precedenti tagli. Stavolta saranno interessati anche Salerno, Caserta e la stessa Napoli. Chiediamo scusa dei disagi che si arrecheranno ai cittadini, – chiude il testo – ma i lavoratori degli appalti lottano per la propria dignità di lavoratori e cittadini, ma anche e soprattutto per avere la possibilità di garantire e “migliorare” i servizi di pulizia delle stazioni e dei treni, sempre più a rischio.