POLITICA
Il sindaco Pepe: “Positivo l’esito finale del Consiglio sul rischio soppressione”

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“La convocazione a Benevento del Consiglio Regionale rappresenta un primo importante riflettore acceso sul rischio di soppressione della Provincia sannita. Molto positivo, a mio avviso, anche l’esito finale dei lavori che sono approdati all’unanime volontà di rendere il territorio protagonista delle scelte future”. A dichiararlo è il sindaco di Benevento Fausto Pepe.
“Si rompe così – spiega il primo cittadino – un corto circuito istituzionale che ha visto fino ad oggi la Campania subire le scelte del Governo in merito ai territori di propria pertinenza. Finalmente, il Sannio e l’Irpinia diventano centrali rispetto alle strategie messe in piedi per il riordino dei centri amministrativi campani”.
“Questo stesso orientamento, già manifestato nel corso della riunione agostano indetta dall’assessore Sommese, – prosegue – venne all’epoca sposato dai rappresentanti di tutte le province campane, oggi parse sempre più intenzionate a diventare reali artefici dei propri destini”.
“Un territorio vasto e densamente abitato, così com’è la nostra regione, può serenamente rivendicare un assetto basato su 4 province ed una città metropolitana. La storia, l’omogeneità territoriale, prima ancora che gli accordi interistituzionali, certificano la legittima aspirazione di Benevento ad essere capoluogo di Provincia”.
“Stesso discorso vale per Avellino, anch’essa penalizzata nel caso di accorpamento. La presenza ai lavori dell’assise regionale di tantissimi sindaci della provincia beneventana, giunti in veste ufficiale e carichi delle aspirazioni e delle istanze registrate tra i cittadini, poi, segnala il grado di attenzione che si vive nel Sannio attorno a questo tema: un nodo che non interessa una casta di politici o amministratori, bensì investe la vita quotidiana delle persone che usufruiscono di servizi, oggi messi a repentaglio dalla possibile soppressione delle province”.
“Dispiace, infine, – conclude Pepe – dover constatare l’assenza anche in questo caso, e nonostante fosse proprio il consiglio regionale a riunirsi, del presidente Caldoro”.