POLITICA
Replica della Soprintendenza al PSI, che aveva denunciato il degrado del Teatro Romano

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La Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta ha inviato una nota stampa contenente alcune precisazioni in merito alle dichiarazioni rese dagli esponenti del PSI beneventano sullo stato di abbandono e degrado del Teatro Romano. “Tali dichiarazioni – scrivono dalla Soprintendenza – vengono pubblicate nello stesso giorno in cui è stata inaugurata la Mostra “Un Dinosauro al Teatro. Ciro ritorna a Benevento”, iniziativa rientrante nella manifestazione “Mille e una …Archeologia”, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta. L’evento prevede l’apertura gratuita in orario notturno dei Musei e delle aree archeologiche che ospiteranno per l’occasione concerti, spettacoli teatrali e musicali, mostre temporanee. La realizzazione dell’evento beneventano al Teatro Romano è stata resa possibile proprio grazie allo stato di ottima salute di cui gode il monumento.
Lo scorso anno la Soprintendenza ha impegnato 460.000 euro per interventi di manutenzione e restauro e per la realizzazione di una nuova illuminazione scenografica. Da alcuni mesi l’impiego di nuove unità lavorative consente di garantire il diserbo e la manutenzione della struttura. Nel prossimo autunno, sempre con i finanziamenti ministeriali, partiranno i lavori per la realizzazione di servizi igienici stabili e locali di servizio per spettacoli (camerini etc.) e la musealizzazione dei reperti scultorei e architettonici appartenenti all’antica decorazione del Teatro, con l’installazione di pannelli didattici relativi alla storia e alla descrizione del monumento (importo complessivo: 400.000 euro).
L’inaugurazione della Mostra la sera del 1 Agosto, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini beneventani entusiasti tanto del piccolo fossile di dinosauro rinvenuto a Pietraroja quanto del “loro” Teatro, visitabile al chiaro di luna con una suggestiva illuminazione, mostra come l’impegno di risorse ed energie da parte della Soprintendenza nella valorizzazione di un bene archeologico così importante non sia caduto nel vuoto. Basta andare sul posto e …”toccare con mano”, piuttosto che perseverare in luoghi comuni privi di fondamento.”