POLITICA
Moccia (Riformisti italiani): “Meno ipocrisia. Ha davvero senso continuare ad avere un ente come la Provincia?”

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“Avevo promesso a me stesso che avrei tenuto a freno gli istinti, non intervenendo, pertanto, in merito alla vicenda dell’accorpamento delle province previsto dalla “Spending review”. Tuttavia, vi è un limite a tutto. Il falso patriottismo che ho riscontrato e di cui leggo oramai da tempo, infatti, non poteva lasciarmi in silenzio”. Ad affermarlo è Pierluigi Moccia, Componente del Coordinamento Regionale “Riformisti Italiani” Campania e già Commissario Provinciale “Socialisti Uniti – Psi” di Benevento.
“Sono sempre stato piuttosto critico nei confronti del Governo in carica, in quanto, – aggiunge Moccia – sin dal momento della propria costituzione era evidente che non sarebbe riuscito ad attuare rivoluzioni o grandi stravolgimenti e, infatti, il quadro socio – politico non mi sembra di molto migliorato. Monti non è il “messia”: miracoli non ne compie, un po’ perché non vuole, un po’ perché non può in quanto vittima dei ricatti”.
“Anche in merito al tema “province”, difatti, – continua – pare stia cedendo ai ricatti dei vecchi gruppi di potere politico: quegli stessi gruppi da tutti e da egli stesso ritenuti falliti e squalificati, ovvero, quelli che, perseguendo politiche sciagurate, hanno portato il Paese ad un passo dal baratro. Accorpamenti, città metropolitane, macroprovince, sottoprovince, riordino: se si volesse davvero eliminare lo sperpero di risorse finanziarie ed annientare centri di potere, clientele e giri d’affari in genere, bisognerebbe iniziare proprio abolendo tutte le province, unitamente a comunità montante, ecc…”
“Il mutamento dell’assetto istituzionale locale – evidenzia Moccia – implicherebbe, finalmente, una revisione della geografia regionale. In tal modo i territori potrebbero sentirsi davvero garantiti. Un modo semplice ed efficace per risparmiare senza andare a colpire, come sempre avviene, solo ed esclusivamente le classi sociali più deboli”.
“Un ultimo passaggio – prosegue – voglio dedicarlo alla mia “disgraziata” provincia, spesso e volentieri maltrattata, vittima di soprusi. A prescindere dal fatto che non mi risulta che l’Amministrazione Provinciale di Benevento, almeno nell’ultimo quindicennio, si sia distinta per “buongoverno”, mi corre l’obbligo di specificare che, proprio a causa dell’atteggiamento tenuto dalla classe dirigente, appartenente ai diversi livelli istituzionali, l’intero territorio cittadino e provinciale beneventano è rimasto arido ed improduttivo, privo, talvolta addirittura privato, di centri e di prospettive di sviluppo.
Una realtà del genere, pertanto, che è stata sempre sfruttata solo per ragioni elettorali, non può vedersi riconosciuto alcun merito, in altre parole, alcuna autonomia o indipendenza”.
“Invito tutti, dunque, ad essere meno ipocriti e più obiettivi: indipendentemente dalla succitata “Spending review”, – conclude Moccia – ha davvero senso, per quanto innanzi ricordato, continuare ad avere un ente denominato Provincia di Benevento?”.