Associazioni
Province, appello di Parente (Acli) al presidente nazionale Oliviero: “Serve coordinamento del privato sociale”
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Anche le ACLI sannite hanno partecipato ai lavori di questi giorni per l’esame dell’art. 17 del Decreto Legge n. 95 del 2012 (“Spending Review”). Si sta lavorando ad alcune proposte per dimostrare la paventata incostituzionalità del provvedimento, attivandosi con alcuni comitati per “salvare il Sannio” e per dare la parola ai cittadini con referendum consultivi per accorpare o ridefinire i territori province- regioni.
“Dipenderà – dichiara Filiberto Parente, presidente provinciale delle ACLI di Benevento – anche da noi, dal privato sociale, dai movimenti della società civile, dalla nostra responsabilità. In questi giorni di agonia delle piccole Province, lanciamo un appello al presidente nazionale Acli Andrea Olivero e portavoce del Forum del Terzo settore affinché si attivi per costruire insieme a Benevento un coordinamento dei presidenti provinciali delle associazioni del privato sociale”.
“La soppressione delle province – continua Parente – rappresenta un grave danno soprattutto per i servizi e il nostro welfare di comunità, che verranno di conseguenza a mancare nei confronti dei cittadini, senza dimenticare la criticità per i lavoratori dipendenti di questi Enti il cui destino ora è quanto mai incerto”.
“Invitiamo dunque – aggiunge il presidente provinciale Acli – la presidenza nazionale, i consiglieri nazionali e i presidenti provinciali delle realtà destinatarie del provvedimento Monti a fare un consiglio nazionale su questi temi con tutte le nostre associazioni specifiche e venire nel Sannio, a Benevento, per promuovere un’ alleanza da mettere in agenda politica al Governo Monti al fine di recuperare la necessaria dose di coraggio e di progettualità per pensare e realizzare cambiamenti nel nostre Province”.
“Sacrificare le Province per spending Review – conclude – non è guardare oltre la crisi. E’ ricordare a Monti e ai segretari di partito che questa crisi ci lascia “senza pane e lavoro” e l’ antipolitica è alle porte. Vi sono delle fratture emergenti, poiché continua una crescente distanza, a volte un vero e proprio abisso, tra società civile e rappresentanza politica”.