Valle Caudina
Falanghina Felix, conclusa l’XI edizione. Il Premio 2012 all’enologo Pizzi
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E’ calato il sipario sull’edizione 2012 di ‘Falanghina Felix’, rassegna regionale dei vini da uve falanghina, che durante lo scorso week-end ha richiamato nel centro storico di Sant’Agata dei Goti numerosissimi estimatori del vitigno autoctono maggiormente caratterizzante la “Campania Felix”.
Tra le note più interessanti dell’edizione si segnala il Premio ‘Falanghina Felix’, in questa edizione 2012 assegnato all’enologo Angelo Pizzi. Un verdetto espresso all’unanimità dai componenti della giuria riunitasi presso la Sala “ex Cinema” e presieduta da Francesco Massaro, dirigente settore agricoltura Regione Campania.
Un riconoscimento per il trentennale impegno dell’enologo per la tutela e la promozione dei vitigni autoctoni sanniti e campani, ed in particolare del vitigno falanghina.
La cerimonia di premiazione si è consumata subito dopo il lavoro della commissione, con il sindaco di Sant’Agata dei Goti, Carmine Valentino, che ha rimarcato “l’importanza rappresentata dal premio, che riesce a richiamare l’attenzione degli addetti ai lavori, contribuendo così alla crescita dell’importante manifestazione”.
Da segnale il notevole interesse che hanno suscitato i due incontri che si sono svolti nella sala consiliare. Stimolante e ricca di spunti è stata la riflessione di sabato 7 luglio sul binomio vino-archeologia, una profonda visione sul mondo del vino insieme all’archeologo Flavio Castaldo ed al giornalista-scrittore Giancristiano Desiderio, che con il loro ricco bagaglio di studi ed esperienze hanno guidato l’attenta platea lungo il percorso millenario della viticoltura e dell’enologia.
Nella serata di domenica, insieme ai giornalisti Luciano Pignataro e Federica De Vizia, si è dato vita ad un insolito gioco che ha affidato il ruolo di “detective” ai partecipanti all’incontro per valutare le caratteristiche e le potenzialità tra quattro vini degustati alla cieca, con due vini falanghina (uno del Sannio, l’altro dei Campi Flegrei) chiamati a raffrontarsi con due prodotti “competitor”, il vermentino e il verdicchio dei Castelli di Jesi.
Nel corso delle due serate si è a registrata una continua affluenza nella sala degustazione professionale curata dal personale dell’Associazione Italiana Sommelier, guidato dalla responsabile Maria Grazia De Luca.
Tanti gli addetti ai lavori che hanno potuto apprezzare l’ampia gamma di sensazioni che suscitano i vini prodotti da questo poliedrico vitigno.
Notevole, poi, la presenza giovanile tra i numerosissimi degustatori che nel corso delle due serate hanno animato il suggestivo chiostro di Palazzo San Francesco che ospitava i banchi con i vini delle 43 aziende partecipanti alla rassegna.
“Ancora una volta – dichiara il presidente della Camera di Commercio di Benevento, Gennaro Masiello – la rassegnata dedicata ai vini da uve falanghina è riuscita ad innestare su di una formula collaudata nel corso degli anni importanti elementi innovativi.
L’abbinamento vino-archeologia apre l’orizzonte a visioni del mondo del vino sempre più approfondite, capaci di suscitare ulteriori interessi verso le produzioni tipiche campane. Così come diventa particolarmente interessante mettere a confronto la particolarità dei vini falanghina, prodotti in diversi areali della regione, con affermate produzioni di altre zone della Penisola. Un modo per esaltare le incredibili potenzialità di questo bianco fortemente tipicizzante la Campania, arricchite dal fascino che solo un vitigno antico riesce a suscitare”.
L’evento, giunto quest’anno all’undicesima edizione, è stato organizzato dalla Camera di Commercio di Benevento, tramite le propria Azienda Speciale Valisannio, con la compartecipazione di Provincia di Benevento, Comune di Sant’Agata dei Goti, Unioncamere Campania e Regione Campania – Stapa Cepica Benevento.