POLITICA
Del Basso De Caro (PD): “Risorse dai fondi Fas per non mandare a casa 5.000 operai forestali”
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“Il riordino delle Comunità Montane e, soprattutto, il definitivo assetto da dare al rapporto di lavoro con i circa 5000 forestali in Campania (centinaia nella sola provincia di Benevento) vedono il PD Regionale impegnato in un dura battaglia con la Giunta e la maggioranza di centrodestra “irresponsabilmente incerta” sul da farsi”. E’ quanto si legge in una nota del vicecapogruppo PD in Consiglio regionale, Del Basso De Caro.
“Nonostante continui solleciti – spiega – sulla vicenda c’è ancora un silenzio irresponsabile e vergognoso del Governo regionale, in particolare sulla situazione dei forestali. Nel corso di una audizione la scorsa settimana in Commissione agricoltura, alla presenza di forze sociali e politiche, l’Unione delle Comunità Montane ha chiesto una risposta certa ed in tempi utili sulla vertenza forestali, sempre più ridotti di numero, e con sempre meno giornate lavorative, e meno salario, da mesi.
Si tratta – sostiene De Caro – di recuperare 30 milioni di euro per il 2011 e di avere un piano, anche se minimo, per l’anno in corso con un impegno di almeno 100 milioni per assicurare la continua messa in sicurezza del territorio (ad esempio, rischio frane), che si prevengano gli incendi e che, per fare questo, non vengano mandati a casa circa 5000 forestali che vivono ed operano nei già difficili territori montani.
L’atteggiamento della Giunta Caldoro, su questo terreno è pericoloso: è esplosivo continuare a tenere una vastissima parte del territorio campano in una tale incertezza perché dinanzi a rischi a tutti noti, quelli geologici in generale tutti presenti in Campania, si perde tempo nell’attivare le risorse necessarie in attesa di un messianico grande progetto forestale.
E’ possibile – conclude il consigliere regionale – senza grandi alchimie ma operando sui fondi FAS, recuperare una parte di quanto spettante alle Comunità Montane in modo da poter riattivare livelli minimi di operatività in difesa del territorio e dare anche ossigeno alle centinaia di lavoratori in attesa dei giusti emolumenti arretrati. A Caldoro, lanciamo un nuovo appello, sottoscrivendo quello del tavolo istituzionale, perché si attivi per liberare tutte le risorse possibili”.