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Isidea: ‘Occorre pensare ad una pace nuova. Concordes in Unum, o meglio in Unesco’

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Riceviamo e Pubblichiamo la lettera di Rito Martignetti, presidente dell’associaizone ISIDEA in merito alla necessità urgente convocare gli Stati generali della Cultura e dei Beni Culturali.
"Nell’arme di Benevento e nell’aula del Consiglio comunale campeggia un bellissimo motto, finito anche nelle citazioni del presidente Ciampi: CONCORDES IN UNUM.
La sua storia è legata ad una “pace vecchia” avvenuta nel ‘500 tra le due fazioni in lotta della Città: quella di Sopra (o del Castello o della rosa bianca) dalla Rocca al Duomo e quella di Basso (o della Fragola o della rosa rossa) dal Duomo fino a Porta S. Lorenzo.
Anche oggi, dopo interminabili e sterili lotte politiche, occorre pensare ad una “pace nuova”, che aggiorni l’antico motto, trasformandolo in un più attuale “CONCORDES IN UNESCO”.
La promozione del complesso di Santa Sofia a patrimonio dell’Umanità è un indubbio successo del primo governo Pepe, che ha subito creduto nel progetto seriale sui Longobardi, incredibilmente snobbato dalle due precedenti amministrazioni.
Ora, però, che il riconoscimento internazionale è arrivato, la Città si scopre impreparata e senza strategie: nascono scontate associazioni tematiche, si tentano filiere troppo piccole, qualcuno già annuncia estemporanee e costose rievocazioni, si affrettano convegni rituali e la politica apparecchia i suoi pericolosi tavoli di lavoro. Ciliegina sulla torta, l’assessore comunale alla cultura, dopo aver curato grandi eventi per milioni di euro, annuncia che siamo condannati ad un avvilente “turismo di prossimità”.
A parere di Isidea, convintamente “sì-glocal”, è questo il tempo delle scelte radicali, da prendere dopo il più largo coinvolgimento, in particolare, di classe creativa e di stakeholders (parti interessate).
La pianificazione strategica invocata dal comune capoluogo, ma che interessa l’intera provincia, non può prescindere dalla propedeutica ed urgente convocazione degli Stati generali della Cultura e dei Beni Culturali, dai quali attingere la più calzante e partecipata strategia di sviluppo territoriale, che Isidea continua ad individuare nel modello ormai collaudato di Distretto Culturale."