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CRONACA

Usura ed estorsione con metodo mafioso nel Sannio: otto arresti

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I Carabinieri della Compagnia di Montesarchio hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di otto soggetti, ritenuti responsabili dei delitti di usura e estorsione aggravati dal metodo mafioso, commessi in danno di imprenditori e commercianti della provincia di Benevento e Caserta.

Le indagini hanno permesso di ricostruire 10 anni di movimentazioni finanziarie illecite e di accertare l’applicazione di una tasso usuraio pari al 200% annuo da parte degli indagati, che erano peraltro soliti trasferirsi – in una sorta di “mercato delle vittime” – le situazioni debitorie dei singoli al fine di soggiogare sempre più gli usurati.

Oltre 60 militari delle Compagnie della Guardia di Finanza di Marcianise e dei Carabinieri di Montesarchio hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelate emessa, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia presso la procura della Repubblica di Napoli, dal GIP presso il locale tribunale nei confronti di:

Ippolito Gennaro, nato a Caserta nel 1970;
Ippolito Angelo, nato ad Arienzo nel 1945;
Crisci Angelo, nato ad Arienzo nel 1980;
Migliore Massimo, nato ad Arienzo nel 1975;
Migliore Filomena, nata a Maddaloni nel 1973;
Verlezza Vincenzo, nato a Forchia nel 1973.

Tutti in stato di custodia in carcere, mentre Migliore Carmela, nata a San Felice a Cancello nel 1979, e Esposito Mario, nato a San Felice a Cancello, nel 1973, si trovano agli arresti domiciliari.
 

Le indagini, nell’ambito delle quali risulta indagato anche D’Ambrosio Domenico, nato a San Felice a Cancello nel 1973, hanno permesso di acquisire gravi indizi di reato nei confronti dei predetti indagati, in un arco temporale compreso tra il 2000 e il 2010, per reati di usura, estorsione e riciclaggio, aggravati dall’utilizzo del metodo camorristico, in danno di vari imprenditori locali vessati da sempre crescenti tassi usurai, che, in alcuni casi, hanno raggiunto il 200%. Le vittime dell’attività estorsiva, che aveva cadenza quasi giornaliera, era vessate con frequenti atti di violenza e intimidazioni, tali da porle in condizione di paura e soggezione, e in difficoltà economiche sempre più gravi.

Nel corso dell’attività sono stata effettuate indagini tecniche, quali Intercettazioni telefoniche ed ambientali. e bancarie che hanno consentito di accertare come nella consumazione dei delitti sia stato utilizzato il metodo mafioso che ha costretto le vittime a subire e tacere.
Le risultanze probatorie sono state acquisite grazie alla proficua collaborazione dei militari della Compagnie della Guardia di Finanza di Marcianise e dei Carabinieri di Montesarchio che, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dapprima’ individuato i rapporti esistenti tra le vittime e gli usurai (anche attraverso perquisizioni, sequestri, intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti e pedinamenti), e poi, dettagliatamente, ricostruito i prestiti elargiti e gli interessi usurai applicati ad ogni rapporto, attraverso un puntuale esame della documentazione bancaria confrontata con quella rinvenuta nel corso delle perquisizioni.

Infatti, l’ordinanza di custodia cautelare ricostruisce le vicissitudini di sei imprenditori operanti tra la provincia di Caserta e Benevento, entrati da anni nel vortice dell’usura del sodalizio criminale oggetto del provvedimento.
Inoltre, contestualmente è stata data esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo emesso dallo stesso Ufficio GIP nel confronti degli indagati e dei componenti il loro nucleo familiare, che ha consentito di sottoporre a sequestro beni mobili ed immobili, ditte e società, nonché disponibilità finanziarie al fini della confisca speciale di cui all’art. 12 sexies della legge 356/1992, nonché al sequestro di somme di denaro e altri beni per il valore di €359.360,00 (corrispondente agIIillecitI profitti degli interessi usurari).

In particolare, sono stati posti sotto sequestro 8 società, 2 ditte individuali, 10 fabbricati, 10 terreni, 4 autoveicoli e disponibilità finanziarie per un valore complessivo pari a circa 5.000.000 di Euro.

 

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