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Frosi: ‘Usura ed estorsione, nemmeno il Sannio è esente dal rischio di infiltrazioni mafiose’
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Amleto Frosi, presidente dell’associazione antiracket e antiusura Alilacco ,nonché membro del coordinamento antiracket istituito dalla Regione Campania , coordinatore il Prefetto Franco Malvano, esprime – in una nota diffusa alla stampa – le “congratulazioni alle Forze dell’Ordine e Magistratura, in particolare alla Compagnia Carabinieri di Montesarchio (Benevento) e alla Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, per la significativa operazione nello smantellamento di un sodalizio dedito all’usura e all’estorsione; nonchè per l’azione di sequestro di beni effettuato ai danni degli affiliati” .
“Usura , estorsione ed associazione mafiosa confermano di fatto che non esistono terre immuni dal rischio di infiltrazioni mafiose. Errano coloro che continuano a dichiarare il Sannio un territorio “sfiorato “ dalla camorra, come errano coloro che continuano a dichiarare che le poche denunce fatte nell’ultimo periodo , equivalgono all’entità dell’usura e dell’estorsione sul territorio. Ciò genera sfiducia nelle Istituzione da parte di quegli imprenditori vessati dai reati e rende difficoltosa la sensibilizzazione che la denuncia conviene. In questo periodo , la crisi sta alimentando il ricorso all’usura da parte delle imprese , anche per l’irrigidimento dell’accesso al credito delle banche. Il riciclaggio ne è la logica conseguenza e , con esso, l’infiltrazione mafiosa nell’economia legale. L’aumento dei reati predatori, sono l’indice di una attività costante e strumentale alla macro criminalità, che si esprime con atti intimidatori dolosi e incendiari come assistiamo in questi giorni. Tutto ciò non passa inosservato e forte è il richiamo ad una più coesa responsabilità d’azione di prevenzione e sensibilizzazione. Invocare legalità è da qualche tempo di moda. Ma non sempre a proposito e, talora, da pulpiti improbabili. Occorre , dunque , scegliere tra la lotta formale o sostanziale . Per questo , esortiamo le Istituzioni ad un maggiore impegno e coordinamento delle azioni di intervento nell’aiuto alle vittime dell’usura e dell’estorsione , anche in ottemperanza degli impegni assunti con particolari protocolli di legalità. Il nostro impegno prosegue incessante anche nelle aule di tribunale,come lo sarà nei prossimi giorni con l’apertura dibattimentale del processo a carico di presunti affiliati al clan Nizza imputati per reati di usura, estorsione e riciclaggio, aggravati dall’utilizzazione del metodo camorristico, in danno di vari imprenditori locali. Bisogna credere nella giustizia e impegnarsi a costruirla”.