‘Patto dei Sindaci’ e ‘Benevento Rifiuti Zero’: approvate le delibere dell’assessore Abbate

Questo pomeriggio sono state approvate dal Consiglio Comunale di Benevento le due delibere presentate dall’assessore all’energia e ambiente, Luigi Abbate, aventi come oggetto l’adesione del comune al Patto dei Sindaci e l’approvazione del Piano strategico di gestione dei rifiuti “Benevento Rifiuti Zero”.

“Aderire al Network Europeo del Patto dei Sindaci – ha esordito Abbate – vuol dire entrare a far parte della più grande comunità al mondo che si impegna a ridurre le proprie emissioni di C02 in atmosfera.
Vuol dire che la sostenibilità smetterà di essere un concetto per cominciare ad essere un programma.
Vuol dire mettere in atto un vero processo di progettazione partecipata: tutte le associazioni di categoria della città, gli enti fornitori di energia, gli studenti, le associazioni ambientaliste, i cittadini tutti potranno dire la loro e contribuire alla diffusione dei concetti e degli impegni. Della nostra Nuova Cultura Verde.
E ancora, approvare il piano “Rifiuti Zero”, vuol dire che Cittadini ed Amministrazione si impegnano, all’interno di un protocollo internazionale ben collaudato, a perseguire le tre ERRE: Riduzione, Riuso, Riciclo.
Vuol dire una città dove le botteghe a filiera corta ed i gruppi di acquisto solidale siano al servizio del cittadino come del produttore avendo come scopo la promozione della qualità ambientale, nutrizionale e sanitaria dei prodotti e la loro vendita “alla spina” cioè senza imballaggi, riducendo così la quantità di rifiuti da smaltire.
Vuol dire porre le basi per ricavare energia dalle straordinarie capacità dimostrate dai nostri cittadini nella raccolta differenziata. La digestione anaerobica della frazione umida potrebbe alimentare una rete di Teleriscaldamento degli alloggi cittadini, rendendo infinitamente più solida la nostra Comunità che sarebbe al riparo dalla pericolosa dipendenza dai combustibili fossili.
Vuol dire innescare un virtuoso processo di Cittadinanza Attiva grazie all’Osservatorio Comunale sui rifiuti ed agli altri strumenti messi a disposizione delle persone e delle istituzioni.
Insomma una scelta necessaria che va affrontata collegialmente, e quindi attraverso una delibera di Consiglio”.
Ed infatti, maggioranza e minoranza, esprimendosi con voto favorevole all’unanimità, si sono dimostrate essere d’accordo sulla valenza economica, sociale ed ambientale di questi progetti, entrambi capitoli, lo ricordiamo, del più ampio piano “Benevento Impatto Zero”.
Ma l’Assessore Abbate, a prosieguo del sul suo puntuale intervento, si spinge ben oltre la presentazione dei punti programmatici dei progetti, toccando argomenti scottanti come la privatizzazione delle aziende municipalizzate che gestiscono i servizi legati ai “beni comuni”, ossia acqua, trasporti e ovviamente rifiuti e lanciando, a tal proposito, una provocazione: “Non è un’utopia l’abolizione dell’art. 23 bis, basta fare una modifica sullo statuto del Comune con cui si dichiara che rifiuti, trasporti ed altri servizi pubblici locali sono attività non a valenza economica, così da continuare a legittimarne la gestione pubblica.
"Oggi c’è ancora chi sostiene – afferma Abbate – che l’acqua, il lavoro, i saperi, la salute siano «mezzi» e «fattori» di produzione che la mega macchina termo-industriale possa sfruttare e sacrificare sull’altare dell’aumento della produttività e della produzione di merci.
Noi, invece, crediamo che natura e lavoro, materie prime ed intelligenze umane siano i beni basilari della vita comune, quei beni che costituiscono la ragione stessa dell’esistenza di una società organizzata.
Crediamo che la cultura ambientalista rappresenti la bussola per la riconversione del sistema economico, un’opportunità unica per difendere e promuovere l’occupazione, salvare impianti, competenze e capacità produttive di tutte quelle imprese che ogni giorno vengono chiuse, e rappresenta anche l’unica via di salvezza dai disastri a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni.
I programmi Impatto Zero e Rifiuti Zero diventano in questo senso una chiara alternativa alla deriva liberistica che ci stanno propinando, una chiara volontà delle autonomie locali di autodeterminarsi e decidere del loro futuro”.
Parole forti che vengono ribadite anche dal primo cittadino, il quale, a chiusura della seduta, sottolinea proprio quanto i progetti presentati siano “ideologicamente carichi di principi” e quanto sia necessario fermare l’azione in atto dell’Amministrazione Provinciale, unica in tutta la Campania a dare adempimento all’ormai famosa legge n.26 del 2010 sulla provincializzazione dei rifiuti.