CULTURA
Il decennale della scomparsa di monsignor Giovanni Giordano

Ascolta la lettura dell'articolo
In ricordo di monsignor Giovanni Giordano, nel decennale della scomparsa, lunedì 28 novembre alle ore 16.30, nella Cappella della Cattedrale di Benevento sarà celebrata una Santa Messa dall’Arcivescovo Andrea Mugione.
Seguiranno, poi, alle ore 17.30 presso il salone della Biblioteca Arcivescovile le testimonianze. Saluteranno S.E. mons. Andrea Mugione e Fra Angelino Bellino o.h.. Interverranno: mons. Laureato Maio, il prof. Maurizio Cimino, il prof. Giovanni Fuccio, l’arch. Franco Bove, fra Giuseppe Magliozzi o.h., coordinati da mons. Mario Iadanza.
***
Con l’articolo che pubblichiamo a seguire, “Scompare uno dei maestri della storiografia beneventana”, così ne onorò la figura, al tempo, Francesco Morante, sul periodico locale “Benevento” (www.beneventogiornale.com).
“Con la morte di don Giovanni Giordano scompare uno degli ultimi rappresentanti di una gloriosa tradizione: gli storici beneventani provenienti dal mondo della chiesa. A partire dal Seicento i nomi sono tanti e tutti illustri: De Vita, De Nicastro, Borgia, Feuli-Mastrozzi, Cangiano, De Rienzo, De Lucia, solo per citarne alcuni. E tra loro don Giovanni rimane uno dei rappresentanti più alti. Di grande orgoglio intellettuale, che spesso si manifestava in un’intelligenza rigorosa e spietata, don Giovanni è stato un maestro della più pura ortodossia storiografica. Nelle sue mani la ricostruzione storica era praticamente una scienza esatta.
Ma al di là delle sue preziose pubblicazioni, che si concentrano soprattutto sulla presenza in età moderna della Chiesa e dell’Ordine Ospedaliero a Benevento, la sua attività è stata preziosissima per evitare distruzioni e dispersioni dell’enorme patrimonio storico-artistico della Chiesa beneventana. Direttore dell’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali, nonché direttore della Biblioteca Arcivescovile Pacca, aveva instancabilmente lavorato a preservare archivi e opere d’arte. A lui, soprattutto, si deve la conservazione di quei frammenti della porta di bronzo del Duomo, che oggi hanno permesso una ricomposizione, seppure parziale, di una della maggiore opera d’arte che la città di Benevento possiede.
E fu proprio in occasione del convegno sulle porte di bronzo, tenutosi al Palazzo Arcivescovile nei giorni 16 e 17 febbraio, che lo vedemmo in pubblico per l’ultima volta. E fu quella un’occasione di grande tributo a lui onorato. Era visibilmente commosso, lui che era sempre stato di tempra inossidabile, mentre con passo tremante saliva al tavolo dei relatori. Si avvertiva nelle sue parole la soddisfazione di aver reso un servizio alla storia della sua chiesa. E noi, partecipi, non potevamo che manifestargli la nostra gratitudine. Gratitudine che continueremo a legare alla sua memoria, ora che, all’età di ottant’anni, è stato forse chiamato ad altri compiti di storico e archivista”.