Sindacati
‘Eavbus, atteggiamento offensivo verso il bacino beneventano’
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"Mentre tutti siamo costretti a confrontarci con la crisi e le difficoltà del settore, la Eavbus continua nella propria politica clientelare, cercando anche in momenti così difficili di “soddisfare” i desideri di qualcuno in maniera perfino ostentata, e allorquando, su ogni tavolo istituzionale e non, si ragiona di contenimento dei costi, questa azienda, pur di accontentare i propri fiancheggiatori, produce un aumento dei costi per la produzione dei servizi", scrivono in una nota i segretario provinciali di Filt Cgil (Finozzi); Fit Cisl (Fantasia) e Uil Trasporti (Pagliuca).
"Già più volte abbiamo denunciato l’atteggiamento a dir poco offensivo che i nuovi amministratori hanno verso il bacino beneventano. La loro distrazione è tale che non sono intervenuti su un affidamento di servizi dismessi da un’azienda del TPL provinciale; e dire che una volta la Eavbus era l’azienda leader in provincia e punto di riferimento degli amministratori locali. Il grado di attenzione si misura anche e soprattutto in queste circostanze. Dal loro insediamento mai hanno avuto il tempo di discutere con le OO.SS. del territorio dei problemi atavici e cronici che il bacino beneventano di Eavbus ha. Carenza di personale, mancanza di infrastrutture, diverso trattamento retributivo (il più basso di tutta l’azienda nonostante le migliori performance in termini di produttività), violazioni di accordi sottoscritti tra le parti, con colpevoli negligenze nei confronti anche del Prefetto di Benevento che sta aspettando ancora una risposta ad un incontro avvenuto molti mesi fa.
Si sta ancora aspettando. Questa è l’attenzione per questo territorio! I lavoratori del bacino beneventano sono trattati alla stregua di cittadini di serie B, ciò che è regolare e conforme per i lavoratori delle ex aziende napoletane, non lo è per i lavoratori provenienti dalla ex- FBN.
Non si discute o si polemizza sui diritti e le retribuzioni dei lavoratori del bacino napoletano a cui sono legittimamente riconosciuti e attribuiti, anzi ben vengano accordi e intese di questo genere; ma, al contrario, non constatiamo lo stesso metodo e approccio verso i lavoratori del bacino beneventano ai quali si chiedono ulteriori sacrifici e continue privazioni.
La pregressa carenza, divenuta sistematica, di Operatori di Esercizio consegue un ricorso continuo allo straordinario, ma inconcepibilmente e con atto unilaterale si aumenta ancor di più il carico e l’impegnativa di lavoro degli stessi con ricadute sulla concessione dei congedi e sulla continuità del servizio. Per assurdo, succede che, da due anni, due lavoratori della ex Izzo, riqualificatisi come operatori d’esercizio, così come richiesto dall’azienda, ancora devono essere assunti dalla EavBus, né sono stati ripristinati i parametri economici e di anzianità degli altri dipendenti ex-Izzo, così come da impegno preso dall’azienda presso la Prefettura di Benevento in data 29/09/2009.
A S.E. il Prefetto di Benevento in data 5/08/2011 l’azienda annunciava che stava studiando la situazione per procedere ai sensi dell’accordo siglato in Prefettura il 29/09/2009. Con successiva missiva indirizzata alla Prefettura, n. prot.0005456 del 10/08/2011, comunicava che il C.d.A. avrebbe deciso rapidamente in merito.
La azienda, incurante delle assicurazioni date, non ha ancora risposto.
Bell’esempio di rapidità e di rispetto delle Istituzioni.
Solo la consapevolezza del momento difficile attraversato e il nostro senso di responsabilità ha evitato il ricorso alle vie legali che implicherebbero aggravi aggiuntivi alla già disastrata situazione economica della società.
Più precisamente non si pagano i ticket, non si hanno soldi per la manutenzione degli autobus, l’approvvigionamento del gasolio è discontinuo, fornitori che non fanno più credito, i mezzi in condizioni di pulizia indecente causa anche il lavaggio non funzionante da tempo.
Le ultime e insulse decisioni di Eavbus annullano in un sol colpo la nostra quotidiana e continua azione di persuasione nei confronti del personale sulla drammaticità della attuale fase in cui versa il TPL e la stessa azienda.
Gli amministratori, da veri padroni delle ferriere e incuranti delle esigenze del territorio, scavalcando proditoriamente la stessa Direzione di Esercizio di Benevento e le OO.SS. territoriali, hanno dato riscontro solo a qualche sollecitazione clientelare.
Nel bacino beneventano l’unico deposito che ha parametri quasi normali di assegnazione di personale è quello di Sant’Agata de Goti, tanto che il personale giornalmente viene comandato in trasferta per soddisfare le esigenze del deposito di Benevento.
Venerdì sera l’azienda, tra le righe di un accordo con le RSU e le segreterie regionali che riguardava il bacino ex Circumvesuviana, ha messo in atto quello che sapevamo già da tempo, e cioè il trasferimento dell’O.d.E. (autista) in questione senza consultare i rappresentanti del bacino e incuranti di un accordo sottoscritto con la RSU di Benevento nel quale si evinceva la necessità di concordare con le stesse i criteri di assegnazione del personale presso i depositi o le rimesse del bacino beneventano, ha trasferito un O.d.E. presso il deposito di Sant’Agata de Goti; di conseguenza anziché pagare due o tre trasferte, se ne pagheranno quattro al giorno.
Alla faccia del contenimento dei costi!!!
Le legittime aspettative di un lavoratore, specialmente tese a migliorare le proprie condizioni di vita, vanno sempre assecondate e salvaguardate, ma altri lavoratori di rimesse e depositi del bacino beneventano avevano chiesto il trasferimento presso detto deposito, ma era stato sempre risposto negativamente per esigenze di servizio. Noi abbiamo sempre rispettato queste decisioni, ma ormai abbiamo capito che il nostro senso di responsabilità è scambiato per debolezza o peggio ancora per inettitudine.
Ora Basta.
I lavoratori hanno ragione quando dicono che non cambierà mai niente?
Per cui visti gli intendimenti dell’azienda, disponibile ad accontentare i nostri rappresentati e i loro desideri, contenti e grati per questa disponibilità, chiediamo che tutti i lavoratori che ne abbiano fatto richiesta vengano trasferiti presso il deposito richiesto affinché nessuno venga penalizzato.
Nello stesso tempo chiediamo che i due giovani lavoratori della ex Izzo vengano assunti immediatamente e destinati ai depositi più consoni alle loro esigenze e che agli altri lavoratori ex-Izzo venga riconosciuto quanto dovuto.
In assenza di risposte daremo mandato ai nostri legali di tutelare gli interessi degli stessi.
Daremo mandato ai nostri legali anche per chiedere la perequazione economica dei lavoratori del bacino beneventano a quella degli altri bacini, per il principio che nella stessa azienda, a parità di lavoro, bisogna che ci sia la stessa paga.
Ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Al nostro Direttore di Esercizio e ai suoi collaboratori così attenti anche al consumo degli pneumatici e al recupero anche di una manciata di minuti sul tempo di lavoro, chiediamo se valeva la pena creare problemi con le rappresentanze sindacali aziendali nell’affannosa ricerca di recuperi che hanno penalizzato i lavoratori del bacino e peggiorato la loro vita con impegni lavorativi al limite del sopportabile.
Quali sono le linee guide aziendali visto anche l’ultimo accordo in sede centrale?
Perché a noi viene negato, dai nostri stessi dirigenti, quello che viene, ripetiamo, GIUSTAMENTE concesso altrove?
Chiediamo con fermezza che l’accordo venga esteso anche ai lavoratori sanniti.
Altrimenti l’intesa raggiunta diventa discriminatoria per i lavoratori esclusi da essa.
Infatti si scoprono compensi per indennità che ai nostri lavoratori non vengono pagate a parità di qualifica.
Perché chi lavora a Benevento sui PC non ha la indennità di terminale?
Perché chi lavora a Benevento, a parità di qualifica, non ha le trasferte forfettizzate?
Perché chi lavora a Benevento non ha l’indennità di disagio visto che i servizi sono quasi tutti a ripresa?
L’unica vera indennità che noi abbiamo deriva da un accordo di secondo livello che ci costò lacrime e sangue e gli improperi dei lavoratori.
I lavoratori del Sannio non hanno meno diritti degli altri.
Siamo stati formiche per una vita, mai dispendiosi, non vogliamo diventare cicale, ma nemmeno essere considerati lavoratori figli di un Dio minore.
In questo senso, per ridare dignità e pari trattamento ai lavoratori, per servizi più efficienti e con standard qualitativi accettabili, chiediamo a tutte le forze politico-sociali di sostenere questa battaglia di civiltà diretta a difendere il nostro territorio sempre più ridotto non più a provincia ma a civitas stipendiaria di romana memoria.
Alla EAVBUS chiediamo urgente incontro per discutere quanto argomentato e richiesto.
Nello stesso tempo, chiediamo a Sua Eccellenza il Prefetto di Benevento, ove mai l’azienda non ci convocasse con urgenza, di riaprire il tavolo negoziale con EAVBUS, per quanto riguarda la vicenda ex Izzo e sulle altre questioni, visto gli atti unilaterali messi in campo dall’azienda che possono creare gravi danni ai diritti individuali dei lavoratori.
Ai sensi della Provvisoria Regolamentazione 02/13 del 31/01/2002, si intende, con la presente, aperta la prima fase delle procedure di conciliazione e raffreddamento".