POLITICA
‘Non è vero che vengono abolite le Province. Cambieranno solo nome’
Ascolta la lettura dell'articolo
"Mi dispiace scriverlo, ma il disegno di legge costituzionale «Soppressione di enti intermedi», licenziato dal Consiglio dei Ministri n. 153 di ieri, rappresenta un obbrobrio inutile. Al di là degli innumerevoli aspetti criticabili, infatti, tra cui spiccano sicuramente la soppressione del secondo comma dell’art. 132 e del primo comma dell’art. 133 della Costituzione, la sua attenta lettura porta alla conclusione che nulla cambierebbe perché le Province continuerebbero ad esistere sotto «falso nome», ossia come «Unione di Comuni»": è quanto scrive in una nota lo studioso di Benevento Luigi Ruscello.
"All’articolo 2 è prevista la modifica dell’articolo 117 Cost., attribuendo alle Regioni il potere di istituire sull’intero territorio regionale forme associative fra i Comuni per l’esercizio delle funzioni di governo di area vasta nonché definirne gli organi, le funzioni e la legislazione elettorale. E ciò dovrebbe avvenire entro un anno dall’approvazione della legge.
Se non che, al comma 2 dell’articolo 3 è previsto che, “in caso di mancata entrata in vigore della legge regionale di cui al comma 1, sono soppresse le Province della Regione interessata, con efficacia a decorrere dalla data di cessazione del mandato amministrativo in corso alla data di scadenza del termine di cui al comma 1. Contestualmente alla soppressione di cui al primo periodo, i Comuni ricadenti nel territorio delle province soppresse sono costituiti in unione di comuni, ai sensi della normativa vigente, per lo svolgimento delle funzioni di governo di area vasta già esercitate dalle Province. L’unione di comuni succede alla provincia in ogni rapporto giuridico, anche di lavoro, esistente alla data di soppressione di ciascuna provincia.”.
L’effetto di tale norma si concretizzerebbe nel fatto che, se, ad esempio, la Regione Campania non adottasse alcun provvedimento, le Province continuerebbero ad esistere come Unione di Comuni.
Ma ancora più importante sarebbe la non scomparsa degli Uffici statali, in quanto al comma 7 dell’articolo 3, essendo stabilito che “Lo Stato, con propria legge, provvede a razionalizzare la presenza dei propri organi periferici, adeguandola alla determinazione delle leggi regionali adottate ai sensi del comma 1 della presente legge costituzionale.”, gli organi periferici dello Stato non muterebbero nell’Unione dei Comuni beneventani, come nelle altre".