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Associazioni

‘Caccia, troppe contrapposizioni tra le associazioni venatorie’

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In merito al diniego della preapertura venatoria per l’annata 2011 in Regione Campania – scrive in una nota diffusa alla stampa Cesare Serino, Consigliere Comunale in Sant’Agata dei Goti (Benevento), nonché Presidente Provinciale Benevento Associazione Venatoria ANUU e Vice Presidente Regionale della stessa – è opportuno sapere che è stato un normale evento amministrativo, in ottemperanza alle normative vigenti.
In effetti è stato emesso un decreto dirigenziale della Giunta Regionale della Campania, numero 130 del 31 Agosto 2011 A.G.C 11 Settore 5, avente quale oggetto la presa d’atto del Decreto cautelare n. 1393 del 29.08.2011 del Tribunale Amministrativo della Campania sede di Napoli, relativo alla sospensione del calendario venatorio della Campania 2011-2012 nella parte relativa alla preapertura dell’esercizio venatorio.
E’ noto sapere che il TAR Campania ha emesso tale decreto in data 29 Agosto,come regolare evento frutto di un ricorso presentato il 16 Marzo 2011 dal WWF Italia.
Il WWF Italia in effetti ha ricorso avverso la Regione Campania e tutte le cinque province regionali per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia della delibera della Regione Campania n. 991/2010 recante la proroga della validità del piano faunistico venatorio della Regione Campania pubblicata sul BURC n.9 del 07/02/2011 e della deliberazione della Giunta regionale della Campania n. 420 del 4.8.2011,emanante il calendario venatorio.
Il TAR Campania ha ritenuto che, limitatamente alla preapertura dell’esercizio venatorio autorizzata nella delibera impugnata con i motivi aggiunti, ricorrono i presupposti di estrema gravità ed urgenza per l’accoglimento della domanda cautelare con decreto monocratico efficace sino alla pronuncia del collegio sull’istanza cautelare, da esaminare nella prima camera di consiglio utile, ovvero il 28 Settembre 2011.
Orbene per quanto riguarda la citata realtà esposta condivido il pensiero del collega Filippo Venditti dell’Ente Produttori Selvaggina nel momento in cui parla di telenovela del calendario venatorio. La gestione dell’attività venatoria,nella Regione Campania,è effettivamente diventata una telenovela e di conseguenza tutti gli atti inerenti ad essa. Non condivido, diversamente, quanto profuso dal Vice Presidente della Federcaccia Tonino D’Angelo nel momento in cui riporta sulla stampa la sua delusione per la mancata preapertura venatoria in Campania causata purtroppo ancora una volta,com’egli riferisce,da una classe politica inefficiente, come quella precedente,che ha offerto il fianco ad un ricorso, a suo dire, ritenuto privo di ogni fondamento, che ha sospeso la preapertura in Campania.
Caro D’Angelo,il problema non è la classe politica,che ancora una volta,come tu riferisci,appare inefficiente come quella precedente: la classe appare inefficiente caro D’Angelo da sempre non per colpa della stessa ma per colpa di noi associazioni venatorie.
Se noi subiamo da diversi anni questi torti e le classi politiche avvicendate alla Regione Campania non sono sempre le stesse,ovviamente la causa non possono essere loro.
La causa va ricercata nelle contrapposizioni tra le associazioni venatorie che mai sinora sono riuscite ad aggregarsi diversamente come è unito il mondo protezionistico ed agricolo. La rincorsa al tesseramento,l’accaparramento di quanti più iscritti possibili ed immaginabili per la garanzia della poltrona,caro D’Angelo è l’unico motivo che ha causato il depauperamento del mondo venatorio.
Caro D’Angelo non deve essere deluso per la classe dirigente politica e amministrativa regionale della Campania,bensì per la classe dirigente delle associazioni venatorie. Solo un mondo associazionistico venatorio unito,aggregato e compatto può apportare benessere alla categoria venatoria ed a tutto l’indotto del settore.
Non sto a dilungarmi per citare tutte le incongruenze riscontrate in ambito concertazione o consultiva del settore venatorio ma il mio invito è rivolto all’aggregazione,all’unione,alla forza.
Il mondo venatorio tra l’altro è un settore di spessore produttivo importante che tra l’altro contribuisce attivamente all’indotto economico sociale e se ben rappresentato certamente enfatizza l’economia del territorio,rispetto al mondo ambientale che per tanti anni ha profuso una politica di conservazione ambientale alla fine dimostratasi fallimentare.
Rivolgo pertanto un invito a tutte le associazioni venatorie:oramai siamo giunti al capolinea,è il caso di aggregarsi per far si che la nostra tradizione continui per il futuro,in parallelo alla cultura rurale ed al fianco della dirigenza politica ed amministrativa.
Oramai i cacciatori benché sempre pazienti sono arrivati alla completa sfiducia del mondo associazionistico venatorio,che sinora non ha saputo tutelare l’intera categoria.
E’ necessario ottimizzare le nostre risorse altamente utili all’attività produttiva ed in particolare dobbiamo dare un segno tangibile a questo stallo sul diniego della preapertura venatoria 2011 in Campania proponendo una sorta di rimborso a quanto scaturito da inadempienze o dimenticanze.
D’altronde se lo Stato sancisce chi non paga le tasse è opportuno che chi ha pagato le tasse sia risarcito dallo Stato per la mancata erogazione della concessione e del servizio per il quale il cittadino ha effettuato il versamento previsto”.

 

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