CRONACA
Deciso il carcere per gli scippatori della Renault Clio grigia

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Nella serata di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento hanno eseguito due misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di Michele Vesce e di Laura Spina. I due erano stati arrestati lo scorso martedì 21 giugno dopo che avevano scippato le collane in oro a due anziane signore di Paduli e di Sant’Arcangelo Trimonte.
In seguito all’arresto i Militari di Benevento, coordinati dal Sostituto Procuratore dottor Antonio Clemente, avevano immediatamente avviato gli accertamenti in ordine ad altri quattro episodi di furto con strappo verificatisi nel capolugo e nella provincia nel corso dell’ultimo mese che, per modus operandi e per la coincidenza di altri elementi, potevano ricondurre alla coppia di criminali fermata lo scorso 21 giugno.
Gli elementi e gli indizi raccolti, grazie anche anche al contributo delle vittime e di cittadini che avevano assistito agli episodi, hanno permesso agli inquirenti di definire un grave quadro probatorio a carico dei due e di richiedere, in tempi rapidi, una misura cautelare nei loro confronti. Misura emessa nella giornata di ieri dal Giudice per le Indagini Preliminari, dottoressa Maria di Carlo, ed eseguita nella serata dello stesso giorno dai Carabinieri di Benevento. Michele Vesce ha ricevuto la notifica del provvedimento in carcere, mentre Laura Spina, sottoposta agli arresti domiciliari per gli episodi di Paduli e Sant’Arcangelo, raggiunta dall’ordinanza, è stata trasferita presso la Casa Circondariale di Capodimonte.
L’emissione delle due ordinanze è stata una risposta rapida ed adeguata ad una serie di reati particolarmente odiosi per la tipologia delle vittime e per la modalità di escuzione; le vittime dei sei scippi dei quali è stata accusata la coppia sono infatti tutte di età avanzata, alcune addirittura ultraottantenni, avvicinate dai malviventi, soprattutto in zone isolate e con la scusa di informazioni stradali o di altro genere, che hanno approfittato della loro vulnerabilità e della loro buona fede.
Le attività d’indagine sui nostrani Bonnie e Clyde non sono però ancora finite, infatti i Carabinieri stanno ancora accertando se il materiale rinvenuto e sequestrato a bordo dell’auto sulla quale viaggiavano (una pistola scacciacani, una parrucca, due taniche di benzina, assegni e fotocopie di documenti, nonché attrezzi atti allo scasso), sia stato utilizzato dalla coppia per mettere a segno altri reati nella provincia o in altre località. Anche in questo caso, la collaborazione dei cittadini ha avuto un peso importante nell’individuazione dei responsabili degli scippi, le tempestive telefonate delle vittime per dare l’allarme alla Centrale Operativa e le descrizioni effettuate in sede di denuncia hanno permesso ai Militari dell’Arma di stringere il cerchio intorno alla coppia di scippatori.