POLITICA
Il riconfermato sindaco Pepe ha un compito ancora più arduo

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Fausto Pepe, sindaco di Benevento, non ha molti alibi, adesso.
La maggioranza consiliare che le urne gli hanno disegnato intorno ha un che di coesione decisamente più forte, sulla carta, rispetto a quella che lo ha addirittura costretto a lasciare in anticipo sulla naturale scadenza del mandato, con una mossa che a conti fatti si è rivelata improvvida elettoralmente (perché solo quella era la motivazione, elettorale, e non altre). Dunque, può amministrare la città con maggiore calma. Può costruirsi una squadra tenendo a bada gli appetiti delle singole compagini. Può, insomma, sentirsi meno ostaggio della politica e dare un respiro più ampio alla sua azione. Sempre che lo voglia: perché la campagna elettorale contraria è stata in particolar modo personalizzata ed averne superato indenne l’aggressività depone per un deciso rafforzamento individuale.
Il secondo mandato di Fausto Pepe, dunque, delinea nella pratica quel che il legislatore ha inteso mettere per iscritto statuendo l’elezione diretta del sindaco: la somma dei valori dell’uomo e del politico in sintonia, sempre più stretta, col territorio. Deve meritarsi una fiducia, insomma, superiore rispetto a quella della scorsa circostanza.