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POLITICA

‘A Benevento i fiumi si alzeranno in aria’, assicura il candidato del Pit

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Apre con il tema della legalità, incurante degli attacchi ricevuti su questo fronte, Carmine Nardone, la conferenza stampa indetta questo pomeriggio nella sede del suo comitato elettorale. Con un salto indietro nel tempo di 5 anni, Nardone ricorda il protocollo sulla legalità, adottato dalla Provincia, quando lui era presidente. Uno strumento che poteva mettere a riparo i nostri territori dalla criminalità organizzata, richiedendo il certificato antimafia alle imprese, non solo per le gare europee. Il 12 novembre 2008 il protocollo viene sottoscritto anche dal Comune di Benevento.

“Questo arco temporare deve essere posto sotto una lente di ingradimento”, Nardone infatti richiede di conoscere quali monitorggi su queste aziende e sui soci siano stati fatti in questi anni. Una richiesta giustificata per il leader del Pit, non da motivi politici, ma per la sicurezza dei cittadini, perchè “Benevento non è un’isola felice”. Traffico di droga ed usura la mettono in forte rischio. Proposta di Nardone: non solo confermare il protocollo di legalità, ma estenderlo anche ai grandi interventi privati. “Auspico monitoraggi speciali anche sul trasferimento di proprietà che attengono il nostro patrimonio fondiario, per analizzare se ci siano state infiltrazioni mafiose”, ha dichiarato Carmine Nardone, “ il tema della legalità non ha parti politiche, è di tutti”.

Attesa, è arrivata puntuale la risposta di Nardone alla conferenza stampa sull’interrogazione in merito al contratto Asi-Nuovamagnegas Italia srl di Umberto Del Basso De Caro. Una risposta di tipo politico. A chiarire i dubbi sollevati da De Caro nella sua interrogazione alla Regione Campania ci penseranno i soci di Nuovamagnas Italia srl.

“Ho rispetto degli avversari politici, sul piano personale non parlo di nessuno”, ha esordito Nardone, ricordando gli attacchi personali subiti, come le accuse di aver fatto assumere la filgia al Marsec, poi precisando che “non ho figlie femmine”, fino alle voci di aver fatto sposare il figlio nei giardini della Rocca con i soldi della Provincia, ma “quando io ero presidente nella sede della provincia si sono celebrati moltissimi matrimoni”. Rospi ingoiati, sempre in silenzio. Della sua etica nel condurre il dibattito politico tocca dargli merito. Anche se sollecitato ad esprimetre giudizi su avversari, ha sempre evitato attacchi personali a danno dei suoi rivali in questa turnata elettorale. “Un limite rotto”, per Nardone, “dalla macchina del fango.”

Quando sotto la scure dello scontro politico, però ci sono vecchi amici di partito, la questione si complica. Ancora di più se si risale con la memoria al 1996, quando De Caro e Nardone si ritrovarono candidati insieme alla camera dei deputati. “Ricordo come esponenti che ora militano nel PD, occuparono la federazione dei DS, perchè non volevano candidare De Caro, ritenuto difensore di Craxi. Da garantista presi le sue difese e mi dimisi. Rinunciai ad essere candidato nel Collegio restando però dove non mi fu possibile lasciare, al terzo posto della proporzionale”, ha commentato Nardone.

Questo viaggio nel tempo si ferma all’anno scorso. Alle elezioni regionali. La candidatura, definita “forzata”, del figlio di Nardone, Francesco, voluta fortemente da Del Basso De Caro, per questioni di quorum, pur sapendo che non sarebbe mai stato eletto. “Perchè Del Basso De Caro promuove un interrogazione su di un contratto del luglio 2010, solo oggi, a pochi giorni dal voto. Quando era candidato il contratto con agreement riservato era già nelle sue mani, perchè non ha detto tutto all’ora”. Gli interrogativi di Nardone. Le risposte le lascia alla discrezione dei giornalisti. Anche se un’ipotesi di risposta si potrebbe rinvenire nella chiosa della conferenza, quando Nardone dichiara: “La caratteristica del PD doveva essere la libertà di pensiero. Io mi entusiamo con le idee, a differenza di quelli che hanno reso impossibile il confronto. C’è un’idea padronale in quel partito”.

Le domande non finiscono qui. “Perchè dalla sua nomina a consigliere regionale non ha fatto altre interrogazioni,” continua Nardone, “per esempio sulle aziende che chiudono, sulle condizioni dei disabili, sulla mancata esistenza di progettualità a Benevento.”

Se Nardone resiste agli attacchi personali, il coinvolgimento dei “suoi giovani”, fa oltrepassare il limite. “Questi ragazzi non hanno fatto concorsi all’Amts, non sono stati portaborse, ma vengono anche dai quartieri più popolari della città, hanno investito i risparmi dei loro genitori e la loro competenza in un progetto di innovazione”, ha commentato Carmine Nardone.

E questi giovani , Nardone vuole preservare dalla macchina del fango. Uno strumento che sembra piacere molto in questa campagna elettorale. Del lavoro fatto dai ragazzi di Futuridea, Carmine Nardone, mostra un libro, che testimonia la partecipazione di 160 ragazzi provenienti da tutto il mondo, accorsi per studiare le tecnologie di ponte valentino; foto, riconoscimenti, le numerose visite istituzionali. Ricordando gli ultimi riconoscimenti. “Oggi è uscito un rapporto di “Italia degli Innovatori”, dove, tra 200 poli di ricerca, tutti del nord, c’è anche la Nuova Magnegas srl”.

Tecnologie che hanno avuto importanti visitatori: Veltroni, Fausto Pepe, Antonio Verga, che, ricorda Nardone “quasi si commoveva”, e l’on. Constantino Boffa, che “ha perfino chiesto di organizzare un convegno alla Camera dei Deputati e presentato una legge per i carburanti ecosostenibili.” E continua: “Ci sono quelli che fanno le cose e poi dicono non sono stato io. Io sono coerente e fedele alle mie idee”.

In questa che è stata definita da Nardone “probabilmente l’ultima conferenza stampa prima del voto”, il candidato del Pit ha ricordato le cose fatte quando era presidente della provincia: sicurezza Zingara Morta, Arcos, risanamento giardini della Rocca, Musa. Tutti traguardi “frutto di una colleggialità degli uomini che amministravano la provincia, non della scrivania con la palla di vetro dell’on. Boffa, che ormai si prende il merito di ogni cosa venga fatta”. E a questa collegialità Nardone auspica un ritorno.

Con lo sguardo al futuro, Nardone non manca di ricordare i progetti innovativi per la città: come l’ecoserra che sarà realizzata a contrada san vitale o la necessità di continuare le sperimentazioni sui rifiuti. Fino ad arrivare alle realizzazione di fontane in città: “i fiumi si innalzeranno in aria”, assicura scherzando, ma neanche troppo, l’innovatore Carmine Nardone.

E.F.

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