CULTURA
Domani esce il nuovo album di Luca Aquino, ‘Chiaro’
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Prodotto da Paolo Fresu per Tuk Music in collaborazione con My Favorite, “CHIARO” è il nuovo album di Luca Aquino, il giovane trombettista di Benevento giustamente considerato uno dei più interessanti talenti europei degli ultimi anni.
A suo agio sia nel fraseggio jazzistico più standard che con i nuovi suoni dell’elettronica, Luca ha creato un disco che farà molto discutere; registrato interamente in Norvegia insieme ad una ritmica spettacolare (Audun Erlien e Wetle Holte) molto incalzante e dal suono modernissimo, “Chiaro” è un lavoro denso di pathos e di idee musicali uniche.
Dal groove incessante di “John Bonham Strike” (un particolarissimo omaggio ai Led Zeppelin) alla cantabilità di “Melòdia” un brano commovente nella sua ingenua leggerezza, all’accenno di “La Strada” di Nino Rota fino alla perla di “La Mer” il famoso brano di Charles Trenet che trova come ospite eccezionale un LUCIO DALLA in stato di grazia alla voce (in Francese) e al clarinetto.
Il singolo (Melòdia) è in anteprima su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=Wei32e7GoLk
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Luca Aquino nasce in Italia a Benevento, antica cittadina del sud, il primo giugno 1974, sotto il segno dei gemelli. Il primo strumento che inizia a suonare è la tromba, all’età di vent’anni. Folgorato dal suono largo e caldo di Miles Davis. L’abbandona due anni dopo per iniziare a studiare il sax alto. Sei mesi soltanto e, dopo essere stato ammaliato dal soffio di Chet Baker (il suo secondo vero amore), la tromba rientra prepotentemente nella sua vita. Anche questa volta per soli due anni. Dopo ci sono solo gli studi universitari e la laurea in economia. E’ però a questo punto che capisce di appartenere completamente alla musica. Infatti, riprende la tromba per non smettere più di suonare. Luca è completamente autodidatta. Non ha avuto maestri se non Paolo Fresu nei seminari di Benevento e Nuoro. E tantidischi da ascoltare… Proviene dal rock, ama le melodie e odia i modelli (non solo nel campo musicale) e i futili virtuosismi. In musica come nella vita attribuisce pari importanza al suono e al silenzio. Il suo approccio all’elettronica è misurato, non ne è vittima. Il timbro di Luca è solo ed esclusivamente il Suo timbro. Per questo usa gli strumenti Van Laar. Perchè lo lasciano libero, senza condizionamenti. Nel 2008 il suo primo album solista: "Sopra le nuvole" prodotto da Universal Music e il premio internazionale per solisti “Urbani” a cui fanno seguito nel 2009 "Lunaria" con ospite Rouy Hargrove e il premio “Musica Jazz” come miglior talento del jazz italiano. Poi “Amam” registrato nell’antico bagno turco di Skopje, Macedonia, dopo un viaggio in auto di millecinquecento chilometri, fidandosi esclusivamente del suo manager che organizza e lo accompagna. Nel 2010 l’opera "Icaro solo" e nel 2011 "Chiaro", con il suo trio norvegese, per la neo etichetta Tùk Music di Paolo Fresu. Nello stesso periodo di tempo, poco più di tre anni, ha partecipato ad oltre cinquanta ulteriori registrazioni, spaziando dal jazz all’hip hop, dal grunge alla musica d’autore, dal metal al pop, ha inciso quattro colonne sonore e ideato e diretto il festival d’arte “Riverberi” e “Pozzuoli Jazz Festival”.
E tanti concerti, ovunque. Perchè Luca ama soprattutto suonare, libero e senza imposizioni.