Sindacati
‘C’è rammarico per l’assenza di una manifestazione unitaria’

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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Fioravante Bosco, segretario provinciale della Uil di Benevento, sulla festa del lavoro che ricorre domani.
“Il 1° maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.
“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali ed alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia ed indipendenza.
A sviluppare un grande movimento di lotta sulla questione delle otto ore furono soprattutto le organizzazioni dei lavoratori statunitensi. Lo Stato dell’Illinois, nel 1866, approvò una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore, ma con limitazioni tali da impedirne l’estesa ed effettiva applicazione. L’entrata in vigore della legge era stata fissata per il 1° maggio 1867 e per quel giorno venne organizzata a Chicago una grande manifestazione. Diecimila lavoratori diedero vita al più grande corteo mai visto per le strade della città americana.
Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.
Anche in Italia la tradizione del 1° maggio entrò nella coscienza dei lavoratori; ma durante il ventennio fascista, Mussolini arriva al potere e proibisce la celebrazione del 1° maggio.
La festa del lavoro viene spostata al 21 aprile, giorno del cosiddetto Natale di Roma; così snaturata, essa non dice più niente ai lavoratori, mentre il 1° maggio assume una connotazione quanto mai “sovversiva”, divenendo occasione per esprimere l’opposizione al regime in forme diverse: dal garofano rosso all’occhiello alle scritte sui muri; dalla diffusione di volantini alle bevute in osteria.
All’indomani della Liberazione, il 1° maggio 1945, partigiani e lavoratori, anziani militanti e giovani che non hanno memoria della festa del lavoro, si ritrovano insieme nelle piazze d’Italia in un clima di entusiasmo.
Appena due anni dopo il 1° maggio è segnato dalla strage di Portella della Ginestra, dove gli uomini del bandito Giuliano fanno fuoco contro i lavoratori che assistono al comizio.
Nel 1948 le piazze diventano lo scenario della profonda spaccatura che, di lì a poco, porterà alla scissione sindacale. Bisognerà attendere il 1970 per vedere di nuovo i lavoratori di ogni tendenza politica celebrare uniti la loro festa.
Dal 1° maggio 1990 CGIL, CISL ed UIL organizzano a Roma il concertone che vede la partecipazione dei big della musica nazionale ed internazionale: diverse centinaia di migliaia di giovani si ritrovano nel rito di San Giovanni.
In occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, “la Storia, la Patria ed il Lavoro” sono le parole chiave dell’edizione 2011, mentre Roma registra il tutto esaurito in concomitanza con la beatificazione di papa Wojtyla. Per la prima volta sul palco del concertone di San Giovanni saranno insieme Lucio Dalla e Francesco De Gregori, mentre la musica sinfonica la farà da padrone.
Quest’anno, molte piazze – è il caso di Benevento – non vedranno la partecipazione unitaria di CGIL, CISL ed UIL alle varie manifestazioni che sempre si sono organizzate. Voglio sperare che già dal prossimo anno si possa recuperare l’antica tradizione e rendere visibili i valori della Festa dei lavoratori.
Il Sannio sta pagando un prezzo altissimo a causa della crisi economica che investe il nostro Paese: i cassintegrati sono ormai più di 5.000, mentre tutte le piccole imprese segnano il passo e sono costrette a chiudere. Credo che già questa prima circostanza avrebbe dovuto suggerire a Cgil e Cisl di mantenere inalterata la tradizione di una manifestazione unitaria sul lavoro qui a Benevento. Non è stato possibile realizzarla e questo mi ha molto rattristato”.