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Il mondo politico si attivi per evitare un altro scempio

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata dal Codisam, Comitato difesa salute e ambiente di Sant’Arcangelo Trimonte, che dal 2007 lotta contro le ingiustizie e gli scempi ambientali sul territorio, destinata alla deputazione parlamentare, ai Consiglieri Regionali, al Presidente della Provincia di Benevento, agli Assessori e Consiglieri tutti,e ai candidati alle prossime elezioni amministrative.

“E’ uno spettacolo già visto, quello che da alcune settimane si sta mostrando, purtroppo solo a pochi. Napoli dice no alle discariche sul suo territorio, malgrado, insieme a Caserta, sia la provincia con la maggiore produzione di rifiuti. 3 su 4 sacchetti presenti nella discarica di Sant’Arcangelo Trimonte non sono sanniti. A Napoli si alza la voce, a Benevento si china il capo. Perchè ad urlare nel capoluogo di regione non sono soltanto uno sparuto gruppo di cittadini, ma paesi interi, con il supporto della Chiesa e della Politica.

Possibile che la maggior parte degli individui che calcano la scena della politica e delle istituzioni, dimentica d’essere soprattutto un essere umano e che pertanto deve rispetto a tutti gli esseri umani e non solo a se stesso? Ancor di più lo hanno i politici della regione Campania che hanno deciso di abolire la provincializzazione dei rifiuti e in nome della somma urgenza imposta, si procederà all’individuazione di ulteriori aree dove realizzare discariche, possibilmente nel sannio e nell’irpinia. Questi Signori non hanno capito che adoperandosi in tal maniera, i rifiuti saranno :“lontano dagli occhi e lontano dal cuore dei napoletani, ma sulle teste e nel corpo dei sanniti”

Qui a Benevento tutto tace. La discarica regionale di Sant’Arcangelo viene sequestrata, per inquinamento e possibile danno ambientale.

Napoli ordina, Benevento ubbidisce.

2007. Stesso scenario. La discarica di contrada Nocecchie era solo un’ipotesi, una possibilità. Dopo pochi mesi una realtà. In quei mesi il Codisam che cercava di spronare le istituzioni e il mondo della politica, si sentì rispondere che ormai era tardi, che bisognava agire per tempo.

Ecco. Agiamo per tempo allora. Con questa lettera aperta invitiamo chi ci rappresenta in parlamento, alla Regione, in Provincia a prendere provvedimenti subito, per opporsi all’ennesimo tentativo di scempio del nostro territorio sannita, destinato a diventare sempre più una pattumiera. Il sannio che non ha ricchezze industriali, ma solo la natura, il turismo e i prodotti della terra. Se nei convegni, incontri e dibattiti tutte le parti politiche hanno espresso il loro dissenso sul “Sannio pattumiera di Napoli”, sullo scempio realizzato a Sant’Arcangelo Trimonte, sulla difesa del territorio sannita, bene, è ora di far sentire il proprio dissenso “politico ed istituzionale”, prima che sia, questa volta davvero, troppo tardi. E dal 2007 che il Co.di.s.am. sta dicendo che dopo le provincie di Napoli e Caserta dove tramite i rifiuti si è distrutto tutto, è arrivato il turno delle provincie di Benevento e Avellino.

L’unico punto di partenza e di riferimento è la terra della quale ci stiamo dimenticando, insieme ai valorosi contadini che sono dimenticati dalla politica, la quale non considera che essi sono il motore della nostra vita e della nostra economia.

I politici sanniti che dovrebbero essere i missionari della loro terra ( tra l’altro ben pagati per la loro missione)sembrano diventati sudditi dei politici napoletani e nazionali A parte i rifiuti, il federalismo poi come lo vogliamo applicare in una cultura politica come questa? Vogliamo creare una nuova questione meridionale in Campania considerando il Napolicentrismo e che ha già fatto tagli su Sanità -Trasporti- Rifiuti-Scuola – a discapito della nostra provincia? Il Sannio allora dovrà vivere di rifiuti?

Questo sarebbe il momento di dialogare, ma con chi? Qualcuno, risponderà sicuramente che si sta attivando, che sta facendo il proprio dovere di politico, ma i risultati non si vedono e sono poco chiari.

Ai politici che in questo momento si stanno contendendo la poltrona di palazzo Mosti vogliamo dire: datevi una smossa, e pensate prima agli interessi della natura, dei cittadini e poi ai vostri!”

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