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“Il commissariamento di un comune è un fatto positivo o negativo?”

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Francesco Trotta, coordinatore dell’associazione politico-culturale “Da sempre per Cerreto” ha inviato una nota in cui pone l’accento sulla questione del commissariamento al comune di Cerreto Sannita.
Di seguito pubblichiamo ampi stralci del suo intervento:
“Il commissariamento del Comune è positivo o negativo?
Ovviamente è negativo perché il funzionario nominato, dal Prefetto e poi dal Capo dello Stato, non conosce la realtà del paese, può svolgere solo gli affari ordinari, detiene i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale, non è presente tutti i giorni sul comune e via di seguito.
Molto probabilmente qualcun altro, invece, si concentrerebbe sugli aspetti positivi del commissariamento di un ente. Certo, dovrebbe concentrarsi proprio bene perché, in verità, la ricerca e poi l’elencazione degli aspetti positivi è cosa abbastanza complicata… ma sicuramente non impossibile.
Comunque, come in tutte le cose umane, lo spazio per la doppia faccia della medaglia c’è sempre.
Riflettendo, tuttavia si conviene sul fatto che il commissariamento di un comune è sempre dannoso proprio perché l’ente rimane sprovvisto dei suoi amministratori e i cittadini privi dei referenti democraticamente scelti a cui potersi rivolgere per qualunque questione o problema di interesse.
Se questo è vero, però, la responsabilità dei danni prodotti è di chi con le sue decisioni istituzionalmente irresponsabili determina la venuta di un commissario. La legge dice che quando un Sindaco si dimette, se entro 20 giorni non ritira le sue dimissioni, queste diventano effettive producendo lo scioglimento del Consiglio Comunale e, di conseguenza, il commissariamento dell’Ente (d. lgs. 267/00). E, allora, alla luce di quanto detto: chi, dimettendosi, ha prodotto il commissariamento del Paese? come fa a chiedere di nuovo la fiducia dei cerretesi?”.