Provincia di Benevento
Edilizia scolastica, richiesti 33 milioni di euro alla Regione

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Finanziamenti per oltre 33 milioni di Euro sono stati richiesti, ai sensi delle legge n. 50 del 1985, dalla Provincia di Benevento alla Regione Campania per realizzare gli interventi di adeguamento funzionale al proprio patrimonio di edilizia scolastica.
E’ quanto ha reso noto attraverso un comunicato Annachiara Palmieri, assessore provinciale delegato.
I fondi richiesti dalla Giunta Cimitile afferiscono:
– per € 15,8 milioni ai 17 edifici di proprietà dell’ente;
– per € 16,5 milioni ai 22 edifici trasferiti dai Comuni in uso gratuito alla Provincia (allorché tutti gli Istituti di Scuola superiore furono trasferiti per legge dello Stato nelle competenze delle Province);
– per € 950mila agli arredi scolastici.
La Palmieri, nel ricordare che la legge n. 50/85 esclude la possibilità di finanziamento regionali per la costruzione di nuovi edifici, ha sottolineato "come la ricognizione effettuata dal Settore di Edilizia scolastica fotografa la complessità della realtà locale e le difficoltà gestionali in cui si dibatte la Provincia sannita".
“Si rendono sempre più necessari ed urgenti – ha detto l’assessore – maggiori e più adeguati stanziamenti di risorse finanziarie da parte degli Organi centrali e regionali per le strutture scolastiche. Purtroppo, sino ad oggi, la media dei finanziamenti assegnati dalla Regione alla Provincia di Benevento, ai sensi della legge 50, è ampiamente attestata al di sotto di un decimo delle effettive necessità del territorio: è verosimile che in questo 2011 le cose non potranno essere improvvisamente diverse. Non possiamo, dunque, che rinnovare un appello accorato e forte alle Istituzioni centrali e regionali per politiche finanziarie più coraggiose ed adeguate alla realtà. Nell’auspicare che finalmente si arresti la demenziale spirale del vandalismo, che sottrae ogni anno enorme risorse per i ripristini che meglio potrebbero essere impiegate per tante altre iniziative, ringrazio i funzionari della Provincia per il lavoro che, nonostante tutto, riescono a porre in essere”.