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Università

‘Riforma, non tutto è perduto’

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Dal segretario provinciale dell’Flc Cgil, Vincenzo Delli Veneri, riceviamo, a mo’ di bilancio e di augurio, questa nota di fine anno.
“Auguri a tutti, anche se è difficile essere contenti dopo l’approvazione della "riforma"; ora  tutti quelli che hanno a cuore l’Università statale saranno chiamati a intensificare la loro azione.
Non tutto è perduto. Il Presidente della Repubblica pur firmando la legge sull’università (non “riforma”), evidenzia “criticità” che dovranno essere affrontate e risolte, rimandando all’osservanza di ordini del giorno approvati dal Senato «contenenti precise indicazioni anche integrative » su contenuti e risorse. Soprattutto Napolitano auspica che, «su tutti gli impegni assunti con l’accoglimento degli ordini del giorno e sugli sviluppi della complessa fase attuativa, il governo ricerchi un costruttivo confronto con tutte le parti interessate». Un documento sottoscritto da docenti dell´Università di Torino mette in giusta evidenza come «gli studenti vadano ringraziati perché con la loro mobilitazione hanno supplito all´inerzia e all´irresponsabilità della classe accademica per non dire dell´acquiescenza della Conferenza dei Rettori». Dagli studenti è venuto un segno di matura intelligenza politica quando, reagendo alle violenze del 14 dicembre, hanno colto la necessità di riconquistare la fiducia dell´opinione pubblica, e così sono andati tra la gente e hanno lasciato la  prepotenza dei politici spiazzata, facendo vivere a loro la sensazione di isolamento che avevano vissuto nell’esclusione da qualsiasi confronto, acuitosi nel giorno degli scontri .
Affinché la legge scritta sulla carta parlamentare si trasformi in atto esecutivo sono necessari alcuni passaggi di non secondaria importanza: le modifiche ai singoli Statuti di Ateneo e una serie di Decreti Attuativi. I secondi sono, ovviamente, di pertinenza del Ministero, mentre i primi ricadono sui singoli Atenei, ovvero i Rettori in primis. Ed è qui che si dovrà spostare, da ora, l’attenzione adesso che questi saranno costretti a palesare i loro veri intendimenti.Le riorganizzazioni di Facoltà (destinate a scomparire) e gli accorpamenti di Dipartimenti "suggerite"  dal DDLavranno delle ricadute considerevoli in termini di carichi di lavoro, di "sacrifici"  economici già ipotizzabili
e persino di "esuberi"  di personale ("ovviamente"  il più penalizzato  sarà quello tecnico-amministrativo…). Per non parlare, poi, della riorganizzazione degli Organi Accademici con l’ingresso di "esterni e privati" nei Consigli di Amministrazione, con la contestuale riduzione di rappresentanti degli Studenti e la scomparsa di rappresentanti del personale Tecnico Amministrativo…
A questi passaggi saranno chiamati ad opporsi non più i soli studenti ed i ricercatori che hanno dato dimostrazione di grande determinazione e capacità di lettura del presente e del futuro; sarà chiamata l’intera comunità universitaria, compresi i tecnici amministrativi,ovvero la parte che per troppi mesi è rimasta refrattaria quasi la cosa non la riguardasse. La costituzione di un coordinamento intercategoriale e interfacoltà che continui a tener viva l’attenzione su quanto sta accedendo nella nostra università potrebbe essere un momento necessario per non disperdere quanto di buono sin qui fatto con sacrificio da parte di tanti, e per mettersi  in  rete con simili esperienze degli altri Atenei”.

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