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POLITICA

Sannio, i monarchici si riorganizzano: “L’Italia in crisi tra astensionismo e populismo”

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I monarchici sanniti si riorganizzano. Lo fanno stringendosi intorno ad “Italia Reale – Stella e Corona”, il movimento politico guidato al livello nazionale dall’avvocato Massimo Mallucci de Mulucci ieri in città per un incontro con gli attivisti locali. Secondo quanto riferito dal referente sannita, Vincenzo De Luca, sarebbero circa 200 i simpatizzanti nel Sannio e nei comuni irpini limitrofi.

Fondato nel 1972 come Alleanza Monarchica, oggi il partito si colloca sulle posizioni della destra tradizionale ed è sceso in campo anche nelle ultime elezioni politiche del 2018 nello schieramento “Blocco Nazionale per le Libertà”, presentando delle liste soltanto in Basilicata, Molise, Lazio1, Friuli e Lombardia2 raccogliendo alcune migliaia di voti. I riferimenti valoriali sono quelli della monarchia costituzionale parlamentare, espressione di Casa Savoia.

“L’obiettivo primario – ha spiegato il presidente nazionale – è quello di riorganizzare il movimento su tutto il territorio e ci stiamo muovendo in questa direzione”.

“L’Italia è un Paese distrutto dalla situazione politica e dalla crisi economica – ha commentato Mallucci -. Questa situazione non è più tollerabile e bisogna intervenire”. Il lavoro e il contrasto alla povertà è il primo punto del programma dei monarchici che rilanciano l’idea di una “destra popolare che sappia rivendicare le sovranità locali”. La forza dei territori d’Italia, secondo Italia Reale, passa attraverso l’istituzione familiare, comunale e provinciale in un crescendo naturale verso un ordinamento statale che si attento e rispettoso delle comunità valorizzando i singoli territori.

La situazione attuale, fatta di astensionismo e populismo secondo il movimento, rappresenta l’opposto del pensiero monarchico. Per questo la proposta è quella dell’elezione di un’Assemblea Costituente. Una richiesta che dovrebbe prevedere la revisione dell’articolo 139 della Costituzione che sancisce l’immutabilità della forma repubblicana.

“La volontà – ha concluso il presidente nazionale – è quella di mantenere viva, nei dibattito culturale e politico del Paese, una questione monarchica. Il Re non ha partito. Per sue natura è ai di sopra delle parti e per questo è il modello al quale guardare per rilanciare il Paese e riavvicinare i giovani alla politica”.

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