POLITICA
Elezioni 2013, Della Ratta (Fli): No alle trivellazioni e frecciate ai parlamentari uscenti

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Sandro della Ratta, candidato alla Camera dei Deputati per Futuro e Libertà, all’inaugurazione del Comitato elettorale a Sant’Agata de’ Goti, ha esortato i suoi sostenitori ad un forte impegno in campagna elettorale, a condurla con sobrietà e a mettersi, in modo particolare, in ascolto degli elettori, recuperando, quanto più possibile, il rapporto diretto ed umano con l’elettore.
Gli interventi introduttivi sono stati affidati al dirigente regionale Mario Meccariello, che a proposito delle dichiarazioni di Viespoli, ha risposto “Noi ci siamo accorti in tempo della possibilità di essere asfaltati e abbiamo fatto una scelta coraggiosa” e di uno dei Vice Coordinatori provinciali, Lorenzo D’Andrea, il Coordinatore provinciale ha parlato, con una attenta ed approfondita disamina, dei temi della campagna elettorale, ponendo l’accento in modo particolare sulle riforme che la coalizione per Monti, cui partecipa FLI, ritiene urgenti e necessarie per la ripresa e lo sviluppo del Paese.
Nel suo discorso, della Ratta ha parlato a lungo delle principali questioni che sono nell’agenda politica provinciale e, relativamente alle trivellazioni per i pozzi petroliferi, ha detto: “Le trivellazioni su vaste aree del territorio sannita preoccupa – e non poco! – non tanto per gli scarsissimi risultati già ampiamente previsti, ma per i danni che simili operazioni potranno produrre all’eco-sistema ed, in particolare, alle sorgenti d’acqua, bene prezioso e primario da tutelare con ogni mezzo a favore di tutti.
Le risorse ambientali e naturali devono costituire la base di uno sviluppo sostenibile della nostra terra e per essere tale non devono essere inutilmente sfruttate alla ricerca di un oro che non c’è, né malvagiamente deturpate, ma devono essere conservate, tutelate e migliorate.
Della Ratta ha continuato: “Noi condividiamo con Fini la necessità di costruire e rafforzare in Italia un Polo dei moderati per superare un bipolarismo litigioso e sterile, in grado di incarnare e rappresentare una politica non semplicemente di rottura e di contrapposizione, ma propositiva e di confronto, riformista, ma nel vero senso della parola, e non riformista per chi conviene”.
Il candidato ha concluso con una frecciata ai parlamentari uscenti, ricordando loro “di aver risposto più spesso al capo che al territorio, per colpa della legge elettorale, il porcellum, rispetto alla quale nessuno di loro ha fatto granchè nella ormai passata legislatura. Nonostante abbiano siano stati fedeli, il capo non li ha ricandidati”.