Sindacati
Trasporti. Lucci (Cisl): “Il Governo sblocchi ad horas i 200 milioni di euro e nomini commissario”

Ascolta la lettura dell'articolo
“Senza lo sblocco dei 200 milioni di euro per la definizione del Piano di rientro dal debito del sistema di mobilità regionale su ferro, gli enormi sforzi finora richiesti ai lavoratori del settore rischiano di essere vani”. Così Lina Lucci, Segretario Generale della Cisl Campania, interviene in merito alla crisi del trasporto pubblico locale.
“Siamo ancora in attesa – ha proseguito Lucci – nonostante le continue sollecitazioni nostre e della Regione al Governo, della indicazione del Commissario di nomina governativa.
Allo stesso modo, non si è ancora insediato il Tavolo promesso dal Ministro Passera per la sottoscrizione del “Patto per il Trasporto Pubblico Locale”, che dovrà programmare le risorse necessarie allo sviluppo del TPL e definire le linee guida per la riforma del settore.
Al grande senso di responsabilità – ha sottolineato il leader della Cisl campano – finora dimostrato dalla nostra Organizzazione, non è seguito un pari impegno da parte delle Istituzioni e del management lautamente retribuito.
Su questo abbiamo più volte ribadito la necessità di rendere pubblici gli elenchi nominativi di tutti i dirigenti di area e delle partecipate del settore e relativi compensi percepiti.
Oltre agli stipendi lordi, è giusto che la collettività sappia anche dei gettoni di presenza, dei rimborsi e dei premi produttività, per avviare una seria politica di rigore e di recupero delle risorse.
Ad oggi l’amministratore unico di EAV, Nello Polese, ha comunicato che il numero dei propri dirigenti è stato ridotto da 41 a 29 e che sarà ulteriormente ridimensionato nei prossimi mesi, ma è una risposta insoddisfacente e che elude il problema, ossia sapere che cosa fanno e per conto di chi.
La situazione catastrofica che ci troviamo a fronteggiare- ha aggiunto Lucci- non è stata causata solo dalle politiche portate avanti dalla precedente amministrazione è anche figlia di un reiterato ritardo di tutta la dirigenza che, invece, di presentare piani industriali immediatamente realizzabili si nasconde dietro il “bersaglio” Vetrella.
La collettività non può più pagare stipendi a chi non produce risultati per il bene comune. Da qui – conclude Lucci – la nostra ferma iniziativa di ricorrere alla Magistratura contabile e alla Procura della Repubblica, per insipienza e sperpero di risorse pubbliche a danno dei cittadini campani”.