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Casa. Falzarano (Sunia): “Con l’adeguamento degli affitti, nuovo regalo alla rendita”

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“Mentre per le famiglie il potere d’acquisto cala in un anno di un altro 4,1%, quelle che non hanno un’abitazione in proprietà e vivono in affitto verseranno ai proprietari altre centinaia di euro di adeguamento dei canoni al costo della vita. Questo dovuto all’unico adeguamento automatico all’inflazione ancora rimasto: quello annuale previsto per i canoni di locazione”. A dichiararlo è Giuseppe Falzarano, segretario generale del Sunia di Benevento.
“Stiamo assistendo – spiega Falzarano – all’incredibile paradosso di una crisi che riduce progressivamente il potere di acquisto di lavoratori e pensionati mentre si costringono le stesse categorie che vivono in affitto a sopportare un’ulteriore erosione dei loro redditi a favore della rendita. Oggi infatti, l’adeguamento di un canone, che mediamente a Benevento si attesta su 450 euro, pesa per circa 20 euro mensili, pari a 240 euro l’anno”.
“La riduzione dell’Irpef annunciata dal Governo con la legge di stabilità – aggiunge il sindacalista – porterà un ‘vantaggio’ stimato mediamente in circa 187 euro all’anno. Ma quel ‘vantaggio’ è solo una parte di quanto gli inquilini hanno già anticipato alla proprietà. In questo modo il Governo continua la linea dell’attacco sistematico alle condizioni di vita dei soggetti deboli, con l’imposizione di sacrifici a senso unico”.
“Lo smantellamento del fondo di sostegno alla locazione, il regalo da 1,5 miliardi alla proprietà più ricca con la cedolare secca, l’affossamento dei contratti concordati con la pesante riduzione dei vantaggi fiscali e la totale inerzia nei confronti dei numeri drammatici degli affitti per morosità, sono le tappe di questa linea sul fronte abitativo”.
“E’ necessario che, almeno in questa fase finale della legislatura, – conclude il segretario del Sunia – si adottino degli strumenti che abbiano l’obiettivo almeno di ridurre il peso degli affitti e recuperare gli sfratti per morosità”. La nostra proposta è: 1. riforma dell’attuale legge sulle locazioni (431 del ’98) attuando un solo canale contrattuale di locazione, quello del contratto concordato dando la possibilità di detrarre l’affitto pagato agli inquilini e sgravi fiscali per proprietari; 2. finanziare il fondo di sostegno all’affitto oggi azzerato! 3. istituire un fondo per la morosità involontaria (perdita del posto di lavoro, riduzione del reddito familiare e per gravi condizioni di salute), così come è avvenuto per i mutui casa; 4. finanziare un vero piano di edilizia sociale (le cosiddette case popolare) pluriennale che dia una risposta al fabbisogno abitativo e svolga contemporaneamente una funzione anticiclica”.