Scuola
Mobilitazione studentesca contro la Riforma Profumo. Gli studenti del “Giannone” scrivono al ministro

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Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni critiche da parte di una rappresentanza degli studenti del Liceo Classico P. Giannone sulla proposta della riforma scolastica del Ministro Profumo. Questo il testo della missiva:
“Illustrissimo Ministro Profumo,
oggi, 12 ottobre 2012, giornata di mobilitazione studentesca nazionale, il Liceo Classico Pietro Giannone di Benevento, su proposta della preside, coordinamento di alcuni docenti e partecipazione di parte degli studenti ha autonomamente indetto un’assemblea coordinativa atta a produrre una protesta formativa, con reale presa di coscienza dei motivi della mobilitazione contro la riforma. La proposta prende corpo e scaturisce dalla volontà degli studenti partecipanti di distaccarsi dalla protesta in piazza.
Data lettura del testo integrale della riforma, in assemblea coordinativa abbiamo riconosciuto come contestabili i punti indicati negli articoli 3, 4, 12 della proposta Aprea, lesivi dei diritti garantitici dal decreto legislativo del 16 aprile 1994, che vengono di fatto abrogati nel suddetto articolo 12.
In sostituzione ai vostri provvedimenti degli articoli 3 e 4, la nostra proposta sarebbe quella di mantenere in vigore le precedenti disposizioni scolastiche riguardanti gli organi di democrazia studentesca nati dai decreti delegati del 1974.
Dall’analisi dell’articolo 4, è emersa la contestabilità di numerosi punti: • In primo luogo non comprendiamo il motivo del perché la rappresentanza di docenti e genitori sia paritetica e, invece, quella degli studenti sia in minoranza.
• In secondo luogo esprimiamo netta perplessità riguardo la presenza di “membri esterni” eletti dal consiglio stesso, la cui funzione e le cui qualifiche non ci risultano comprensibili, complice la nebulosità del testo summentovato.
La vostra disposizione suscita in noi le seguenti perplessità non essendo presenti determinate garanzie sul ruolo dei soggetti esterni: costoro potrebbero effettivamente contribuire all’inserimento sul piano territoriale dell’istituzione scolastica, ma, al contrario, potrebbero potenzialmente concorrere per i loro interessi personali, in tacito accordo con determinati membri del consiglio, rendendo l’istituto più simile ad un’azienda privata che ad un ente pubblico.
• In terzo ed ultimo luogo, è opaca la funzione di un non meglio identificato soggetto, appartenente a fondazioni ed associazioni di varia natura, considerato che gli è negato il diritto di voto.
Concludiamo la nostra proposta facendo comunque presente che la rappresentanza degli studenti ritiene valide ed utili le rimanenti proposte del disegno di legge, in particolare quelle inerenti le gratificazioni da assegnare ai più meritevoli, che favorirebbero una sana competizione tra gli studenti e indirizzerebbero il paese verso una maggiore meritocrazia”.