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Mortalità infantile, l’Unicef Benevento: “Insieme si può azzerare il dato”

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“Ogni giorno morivano 22mila bambini per cause prevenibili. Oggi ne muoiono 19mila. Siamo sulla strada giusta: insieme possiamo arrivare a zero. Vogliamo zero”. E’ il messaggio lanciato dal comitato Unicef di Benevento, che ha commentato i dati del Rapporto 2012 sulla mortalità infantile.
Secondo lo studio – si legge nella nota – il numero di bambini sotto i cinque anni che muoiono ogni anno è sceso da circa 12 milioni nel 1990 a 6,9 milioni nel 2011; ogni giorno sopravvivono circa 14mila bambini in più rispetto a due decenni fa, il tasso mondiale di mortalità sotto i 5 anni è sceso da 87 decessi ogni 1.000 nati vivi nel 1990 a 51 nel 2011: questi i principali dati diffusi oggi dall’UNICEF e dall’IGME.
“C’è ancora molto da fare – spiega il comitato sannita -. Nonostante i notevoli passi in avanti, stando agli ultimi dati dell’UNICEF, quasi 19mila bambini sotto i cinque anni continuano a morire ogni giorno per cause facilmente prevenibili, legate in larga misura alla povertà. A livello globale, le cinque cause di mortalità dei bambini sotto i cinque anni restano: polmonite (18%), complicanze per parti pre-termine (14%), diarrea (11%), complicanze durante il parto (9%), malaria (7%).
E c’è un divario allarmante nei tassi di sopravvivenza dei bambini tra le differenti regioni e addirittura all’interno degli stessi paesi. Nel 2011 più di 4/5 di tutti i decessi sotto i cinque anni si sono verificati negli stati dell’Africa subsahariana e dell’Asia Meridionale.
Nel 1960 morivano venti milioni di bambini ogni anno, nel 1990 12,5 milioni, nel 2011 siamo scesi a 6,9. Il lavoro non è finito ma siamo sulla strada giusta”.
Il nuovo Rapporto 2012 “Committing to Child Survival: A Promise Renewed” – continua la nota – esamina l’andamento delle stime e dei dati inerenti la mortalità infantile dal 1990, evidenziando i principali risultati ottenuti nella diminuzione del livello di mortalità infantile in tutte le regioni e nei diversi paesi.
Diversi i paesi in tutto il mondo stanno facendo rapidi progressi nella riduzione della mortalità dei bambini, dimostrando che, in soli due decenni, è possibile diminuire drasticamente il tasso di mortalità sotto i 5 anni.
Il rapporto evidenzia come né l’appartenenza ad una specifica area geografica né lo status economico devono essere considerati ostacolo alla riduzione del tasso di mortalità dei bambini. Infatti, paesi a basso reddito come il Bangladesh, la Liberia e il Ruanda, paesi a medio reddito come il Brasile, la Mongolia e la Turchia, e paesi ad alto reddito, come l’Oman e il Portogallo, hanno realizzato notevoli progressi, riducendo il loro tasso di mortalità sotto i 5 anni di più di due terzi fra il 1990 e il 2011.
Insieme, – prosegue il comunicato – dobbiamo moltiplicare l’impegno. Dobbiamo arrivare a zero. Si può fare! I più importanti risultati nella lotta alla mortalità infantile registrati dall’UNICEF dimostrano l’efficacia di una strategia integrata che inizia dalle visite prenatali regolari e dall’assistenza al parto, per proseguire con le vaccinazioni, la distribuzione di sale iodato, la somministrazione di vitamina A e di integratori contro l’anemia e la distribuzione di zanzariere trattate con insetticida, oltre alla formazione del personale sanitario e di operatori di comunità.
La possibilità di ridurre, fino ad azzerare, il tasso di mortalità infantile nel mondo non è mai stata così vicina. Sappiamo come salvare vite, lo abbiamo fatto e possiamo farlo ancora. Dobbiamo – conclude il Comitato Unicef Benevento – cogliere l’opportunità e continuare a lavorare sui risultati ottenuti negli ultimi due decenni, rinnovando le promesse fatte. Ogni bambino deve avere le stesse possibilità di sopravvivenza.