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A S. Giorgio la Molara allevatori ed esperti per la Mostra Bovina di razza marchigiana

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Miglioramento genetico e reddito nell’allevamento bovino da carne. Ma anche salvaguardia della razza marchigiana dell’alto Sannio e tutela del patrimonio zootecnico sotto il profilo sanitario. Sono i temi discussi al convegno nell’aula consiliare del comune di San Giorgio la Molara in occasione della Mostra bovina di razza Marchigiana, giunta quest’anno alla sua VIII edizione.

La manifestazione espositiva – ci spiega l’ideatrice storica Anna Caroscio – è partita otto anni fa e si è arricchita nel corso degli anni con nuovi appuntamenti e degustazioni.

Razza Marchigiana “Alto Sannio”. L’importanza del territorio ed Ambiente”: questo il titolo dell’incontro che ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore in un confronto su quella che è una realtà determinante nell’economia dell’intero territorio sannita come l’allevamento dei bovini di razza marchigiana.

Tra le carni più diffuse in tutta Italia, dalle Marche all’Abruzzo, la Campania e parte del Lazio, per un totale di circa 53000 capi di bestiame, la razza marchigiana, di origine podolica – afferma Matteo Ridolfi, responsabile del corpo esperti ANABIC – è giunta nel nostro paese nel corso del IV secolo, al tempo delle invasioni barbariche.

“Con l’obiettivo di salvaguardare la specificità e l’alta qualità della carne marchigiana tutta made in Sannio, è necessario che l’allevatore faccia propria la cultura dell’attività controllata e del rispetto delle norme sanitarie previste dal cosiddetto pacchetto igiene”, continua Fiorentino Sateriale, dirigente del Servizio Veterinario Asl di Benevento.

Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente della Commissione Agricoltura della Camera, l’on. Paolo Russo, che ha sottolineato come l’agricoltura si proponga oggi l’obiettivo principale di sfidare la crisi economica servendosi di una politica di valorizzazione delle specificità di un territorio. Un discorso che vale tanto più per la razza marchigiana dell’alto Sannio.

Protagonisti della manifestazione sono stati gli allevatori – un numero di gran lunga inferiore rispetto agli anni passati – che hanno portato in esposizione i loro capi di bestiame nel campo sportivo comunale di San Giorgio La Molara.

Le grandi dimensioni, il tronco tendenzialmente cilindrico e il mantello di colore bianco porcellana con sfumature grigie – sottolinea l’allevatore Carmine Belperio – sono alcuni dei principali aspetti morfologici che permettono di distinguere un capo di bestiame di razza marchigiana.

A completare e a distinguere maggiormente il prodotto dagli altri, – prosegue un altro allevatore, Salvatore La Bella – ci sono poi il marchio IGP (l’indicazione geografica protetta) ed il certificato di macellazione dell’animale che indica sesso, data di nascita, data di macellazione e allevamento di provenienza.

Nel pomeriggio, infine, a conclusione dell’evento, la gara di esposizione dei bovini con una giuria tecnica a decretare il vincitore per ogni categoria.

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