POLITICA
Streaming del consiglio comunale, i Grillini: “Nell’ultima seduta concessi solo 3 minuti di riprese”

Ascolta la lettura dell'articolo
Il gruppo “Grilli Sanniti”, cittadini aderente al movimento 5 stelle di Benevento, con istanza presentata al comune sannita, ha invitato il 18 luglio scorso l’amministrazione comunale a rendere partecipe tutta la cittadinanza alla vita del proprio comune e del proprio territorio per ridare un senso alle forme di democrazie partecipative, attraverso le moderne tecnologie che consentono la trasmissione in streaming e la successiva visione e scaricabilità delle registrazioni (podcast) delle sedute consiliari per un tempo indefinito, come, oramai stanno facendo da tempo, diversi comuni d’Italia.
L’istanza – si legge nella nota – cita diversi articoli di legge. La legge 241/90 (e successive modifiche), art. 1 stabilisce che l’attività amministrativa è retta dai criteri dell’economicità, pubblicità, efficacia e trasparenza. La legge 150/2000 (comunicazione pubblica) sancisce l’obbligo delle amministrazioni di informare i cittadini sulle attività delle stesse amministrazioni, il D.lgs 267/2000 (testo unico sulle autonomie locali) con l’art. 10 stabilisce il diritto di accesso e di informazione su tutto l’operato degli organi comunali e dell’amministrazione; in particolare, l’art. 38 comma 7 stabilisce che le sedute del consiglio sono pubbliche salvi i casi stabiliti dal regolamento del Consiglio.
L’accesso alla sala consiliare è proibitivo per la maggioranza dei cittadini beneventani: di mattina nei giorni lavorativi e l’edificio è carente delle più elementari norme contro le barriere architettoniche.
Il gruppo Grilli Sanniti – continua il comunicato – si è offerto volontario di videoriprendere i lavori del consiglio fin quando il comune non si attrezzi e non si adegui ai principi della trasparenza e della partecipazione, principi ricordati solo come slogan elettorali, poi, mai messi in pratica.
Alcuni cittadini aderente al Movimento 5 stelle si sono presentati alle 9:30 di venerdì scorso presso la sala consiliare muniti di telecamera. I vigili urbani, dopo aver ascoltato il presidente del consiglio hanno acconsentito la videoripresa del pubblico consesso per soli 3 minuti, motivando una fantomatica legge, senza indicarla. Sembrerebbe, da voci di corridoio, che la legge in questione sia quella della privacy.
Il Garante per la privacy – aggiunge – ha stabilito la liceità di riprendere le sedute dei consigli comunali, in quanto per definizione aperti al pubblico. Anche la casalinga di Voghera sa che il consiglio rappresenta un momento di discussione pubblica, un esercizio di democrazia e non una mera discussione tra privati.
Per cui eliminata tale teoria, – si chiedono i grillini sanniti – vorremmo sapere se si tratta effettivamente di privacy o di censura? Cosa hanno da nascondere? O si tratta di timidezza? Eppure alle telecamere i nostri amministratori sono abituati, li vediamo ovunque.
Vogliamo anche ribadire, forse non è ancora chiaro il concetto, che gli amministratori, dal sindaco all’ultimo consigliere comunale, sono dei nostri dipendenti a tempo determinato, sono al servizio della collettività e la collettività vuole essere partecipe del loro operato.
Non è un concetto difficile da capire. Il gruppo Grilli sanniti – conclude il comunicato – presenterà una nuova istanza.