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Abolizione Provincia, l’associazione “Parliamone” chiede ai cittadini un’azione “forte e orginale”

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“Una concreta azione mirata a far comprendere seriamente i rischi di ulteriore desertificazione cui potrebbe andare soggetto il nostro già umiliato territorio. Un’azione che sappia essere mediaticamente “forte e originale” e che, contemporaneamente, tenti di far ragionare meglio e in più chi è chiamato a decidere”. Lo chiede ai cittadini e agli enti l’associazione “Parliamone” in merito alla questione del decreto sulla spending review e sulla soppressione di alcune province.
“Pur consapevoli della necessità di tentare di risanare il bilancio dello Stato – spiega l’associazione – non si comprende il motivo vero dell’assoluta mancanza di equità che caratterizza quasi tutti i provvedimenti adottati dal Governo. Un Governo cui era andata la fiducia iniziale dei cittadini”.
Non c’è stata, infatti, equità nei tagli economici che hanno colpito soprattutto i “soliti noti”, non c’è stata equità nel ricercare i veri grandi evasori a fronte di uno spasmodico lavoro repressivo portato avanti da Equitalia ed Agenzia delle Entrate, non c’è stata equità nei tagli agli apparati burocratici e soprattutto a quelli politici (la politica dell’esempio è indispensabile quando si chiedono sacrifici), non c’è stata equità neanche sulla questione Province che andavano, eventualmente, soppresse tutte”.
“Inutile – aggiunge nella nota – tornare sui criteri adottati o sulle questioni storiche che avrebbero consigliato un approfondimento maggiore. Il problema resta quello della dipendenza dalla politica-partitica e della soggezione alle sole variabili economiche dettate dai poteri forti”.
“Niente – conclude – si è deciso per il Sud, niente si è deciso su possibili provvedimenti in favore dei giovani disoccupati,niente si è deciso per rilanciare il cosiddetto sviluppo ! Nessuna riforma seria è in itinere, neanche quella elettorale che ridarebbe finalmente voce al popolo sovrano”.