Scuola
Lettera dei liceali del “Giannone” alla preside Crisci

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Gli studenti del Liceo Classico "P.Giannone" di Benevento hanno scritto una lettera di ringraziamento per salutare la dirigente, Maria Felicia Crisci prossima alla pensione:
“La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”
E’ l’articolo 34 della nostra Costituzione a garantire ad ognuno il diritto allo studio, ad ogni ragazzo il diritto di essere istruito, educato, indipendentemente dalla sua condizione sociale ed economica.
Educare, è questo il compito della scuola e di chi in essa lavora. Educare, condurre fuori da ogni ragazzo pensieri, idee, concetti che già sa o precomprende e dar loro forma, estrapolare aspirazioni e sogni e farli diventare realtà. Condurre fuori dall’adolescenza per entrare nel mondo degli adulti, con il coraggio e le capacità per non essere sballottati da questo, ma per essere in grado di parteciparvi attivamente e di cambiarlo anche, lì dove non funziona. Greco, latino, matematica, scienze, non servono a niente. Restano sui libri.
Parole scritte e niente più. La vera materia che si apprende a scuola è la convivenza, basata su regole scritte e non. Convivenza e capacità di mettersi in gioco, di confrontarsi e assumersi le proprie responsabilità. La materia più importante che a scuola si possa imparare è la libertà e non libertà come qualcosa di astratto o scontato. Libertà intesa come il primo fra tutti i desideri, l’unico a non poter mai essere soffocato. Come la sete o la fame e forse anche di più. La stessa libertà a cui tendono gli articoli della nostra Costituzione. E’ la libertà, con tutti gli obblighi che implica, a fare di un ragazzo un uomo.
Dovrebbe essere la scuola ad additarla ai giovani occhi. Questo è il più grande merito di chi una scuola la gestisce.E a Lei, alla Nostra Preside Maria Felicia Crisci, va il Nostro Ringraziamento per aver creduto fermamente nel valore della nostra Costituzione e per aver cercato di applicarne i principi "in medias res" in un confronto quotidiano con Noi, fino all’ultimo suo giorno di servizio.
Ad Maiora!”.