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POLITICA

Regionali, la geografia del voto nel Sannio: la partita si è chiusa 48 a 28 a favore del centrosinistra e due pareggi

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Nel Sannio le regionali hanno ridisegnato la geografia politica nei singoli comuni, confermando alcuni feudi, mettendone in discussione altri e raccontando, dietro i numeri, una provincia attraversata da diverse dinamiche politiche.

Ad Airola, paese della capolista forzista Ornella De Sisto, il centrodestra ha messo a segno una vittoria netta sopra il 53%, con Forza Italia che da sola ha raggiunto circa il 26% e la candidata locale ha portato a casa 643 preferenze personali, mentre Partito Democratico ha segnato uno dei risultati più deludenti della provincia. Molto diversa è stata l’aria ad Apice, dove il voto si è trasformato in un vero testa a testa: centrodestra e centrosinistra sono rimasti appollaiati, praticamente sovrapposti nelle percentuali di coalizione, e il peso delle preferenze personali ha premiato figure come Ferraro, Mastella ed Errico. A Baselice è andato in scena il “botto” dell’ex sindaco Lucio Ferella: la sua candidatura con Alleanza Verdi e Sinistra ha sfiorato il 30%, facendo diventare AVS il primo partito del paese e consentendo al centrosinistra di superare il centrodestra. A Bucciano, invece, si è materializzato il prevedibile “effetto Matera”: nel paese del senatore, Fratelli d’Italia è volata oltre il 57%, ha trascinato anche i candidati di partito a risultati molto consistenti e ha consolidato l’immagine del centrodestra come blocco dominante. A Calvi si è registrato uno dei dati più interessanti per il Pd, che ha sfiorato il 23%; dall’altra parte della barricata, Forza Italia e Lega hanno risposto entrambe con il 17%, fissando un equilibrio perfetto con 581 voti per ognuna delle due coalizioni. La fotografia di una comunità spaccata in due. A Castelpagano è stato il partito mastelliano a prendersi la scena: Noi di Centro ha superato la soglia simbolica del 50%, trascinando il centrosinistra alla vittoria. A Castelvenere ha giocato una partita a sé il candidato locale Alfonso Verrillo, che con il suo impegno ha portato la lista “Per” a un significativo 18% a sostegno del candidato presidente Campanile. Il miglior risultato di tutta la provincia. Più marcata è stata la trazione di destra a Cautano, dove il candidato di Fratelli d’Italia Mario Ferraro, pur non avendo sfondato il muro del 50%, si è attestato intorno al 40% dei voti, abbastanza da consegnare al centrodestra la vittoria locale. A Ceppaloni la sfida è stata a tre: Forza Italia, che esprime il sindaco Cataudo, si è fermata intorno al 34% e ha conquistato il primato; Mastella, con il suo partito, ha raccolto circa il 26% e è arrivato secondo, mentre Luigi Barone ha portato la Lega al 14%. A Colle Sannita è stato il sindaco Iapozzuto a guidare Noi di Centro a un robusto 33%, contribuendo al successo del centrosinistra. A Durazzano il pallino è stato saldoin mano a Forza Italia, che con un 45% di lista ha condotto il centrodestra alla vittoria, ma un dato politico interessante è statal’affermazione della candidata locale della Lista Fico, Gianna Piscitelli, che con circa il 24% si è ritagliata uno spazio elettorale di rilievo. A Faicchio, paese del presidente della Provincia Nino Lombardi, Noi di Centro ha sfondato il tetto del 50% e ha portato in dote a Pellegrino Mastella oltre 550 voti. Ancora più netta è stata la supremazia progressista a Foiano, dove il centrosinistra è volato oltre il 70% e il Pd, da solo, ha raggiunto il 46%, uno dei picchi assoluti per i democratici in tutto il territorio. A Guardia Sanframondi, al contrario, il risultato del Pd al 25,5% ha rappresentato un segnale incoraggiante in una provincia dove il partito spesso ha faticato a imporsi. Dalla parte opposta dello spettro politico è spiccato il risultato strabiliante della Lega a Limatola: grazie al sostegno dichiarato del sindaco Parisi a Luigi Barone, il Carroccio si è arrampicato fino al 48%. A Montesarchio il voto si è polarizzato attorno ai candidati locali: il centrosinistra ha vinto di misura anche grazie all’11% di Casa Riformista con Bepy Izzo, mentre il dato balzato agli occhi è stato quello di Annalisa Clemente, che con 1.143 preferenze personali ha spinto il suo partito al 34%. A Forchia il Partito Democratico ha segnato un altro colpo, portandosi al 34% e superando perfino il 33% dell’intera coalizione di centrodestra. Morcone, invece, ha narrato la storia mancata della somma tra pezzi di establishment: la convergenza del sindaco Luigino Ciarlo e del suo oppositore Costantino Fortunato su Noi di Centro non ha prodotto l’onda lunga auspicata; il partito mastelliano si è fermato al 17%, praticamente affiancato dal 15% di Forza Italia e dal 15% di Fratelli d’Italia. Diversamente, a Paduli, il sindaco Mimmo Vessichelli non ha tradito le attese e ha portato il suo partito al 42%, assicurando a Pellegrino Mastella oltre 500 preferenze e, soprattutto, consegnando al centrosinistra una vittoria netta. A Pago Veiano il vento ha soffiato sul centrodestra ma non sulla Lega: il sindaco De Ieso non è riuscito a trainare il simbolo di Salvini, che con il 12% ha chiuso in quinta posizione ed è risultato solo il quarto partito della coalizione vincente. A Ponte Forza Italia e la sua capolista sannita hanno potuto brindare: il partito ha toccato il 36% e Ornella De Sisto ha messo insieme 254 preferenze personali anche grazie al sostegno del sindaco Antonello Caporaso. A Puglianello il termine “feudo” non è stato un’esagerazione: nel paese del sindaco Francesco Rubano gli azzurri hanno sfiorato l’83%, con 756 voti su 943 votanti conun’affluenza record oltre il 74%; una prova di forza che, numeri alla mano, non ha avuto paragoni nel resto della provincia. La risposta del centrosinistra è arrivata da Reino, dove Giovanni Cacciano ha trascinato il Pd al 74%, raccogliendo da solo 416 voti personali su 613 votanti: un dato che ha fatto diventare questo comune la “roccaforte piddina” del Sannio. Nel Fortore ha brillato San Bartolomeo in Galdo, dove Fratelli d’Italia ha toccato il 47% grazie al supporto del sindaco Agostinelli. Più composita è stata la fotografia di San Giorgio del Sannio. Ha vinto il centrosinistra ma il primo partito è Forza Italia al 20%; il Pd non ha sfondato, si è fermato al 14% ed è stato scavalcato da Noi di Centro che ha sfiorato il 17%. A San Leucio del Sannio la competizione si è fatta ancora più intricata: Forza Italia, con il 28%, ha superato Noi di Centro, il partito del sindaco Nascenzio Iannace, che si è fermato intorno al 25%, ma nonostante la supremazia azzurra è stato il centrosinistra a prevalere nella somma complessiva delle liste. A San Nicola Manfredi lo scontro si è consumato soprattutto nel centrodestra: Fernando Errico ha incassato il 39% per i forzisti e ha vinto il derby interno con il sindaco Vernillo, che ha portato Fratelli d’Italia al 23%; il centrosinistra, schiacciato da questa polarizzazione, è rimasto ai margini e ha segnato uno dei risultati peggiori della provincia. Più equilibrata è risultata la situazione a San Salvatore Telesino, dove Forza Italia è riuscita comunque a restare “una spanna sopra” Noi di Centro, il partito del sindaco Romano, confermando come il dualismo tra azzurri e mastelliani è stato uno dei fili conduttori di questa tornata elettorale. A Sant’Agata de’ Goti il centrodestra ha conquistato la vittoria grazie al traino combinato di Forza Italia, che si è attestata intorno al 18%, e di Fratelli d’Italia, stabilmente all’11%, mentre Noi di Centro, nonostante il buon risultato della candidata locale Razzano, si è fermato al 15% e non è riuscito a trascinare il ribaltamento del quadro. Da Sassinoro è giunto il dato politico più eloquente: non tanto il primato della lista deluchiana “A Testa Alta”, che con quasi il 32% è diventata il primo partito in paese, quanto l’affluenza davvero scarna. Solo il 27% degli aventi diritto si è recato alle urne, uno dei risultati più bassi in assoluto in regione, segnale di una comunità che è apparsa lontana e poco rappresentata dall’istituzione regionale. Più vivace, invece, è stata la situazione a Solopaca, dove il sindaco Forgione ha trascinato Noi di Centro al 34% e al successo del centrosinistra, mentre la Lega della candidata locale Teresa Ciarlo ha siglato un onorevole 23%. A Telese Terme Forza Italia si è confermata forza trainante del centrodestra con circa il 25%, sufficiente a trascinare la coalizione alla vittoria. A Torrecuso il candidato locale Mino Mortaruolo ha trascinato la lista “A Testa Alta” fino al 17%, facendone il primo partito del vincente centrosinistra, mentre sul fronte opposto Fratelli d’Italia si è attestato poco sotto il 16%.

Nel complesso, il mosaico che è uscito dalle urne sannite è stato tutt’altro che monocromatico: Forza Italia ha dominato in alcuni feudi azzurri, Fratelli d’Italia ha consolidato alcune posizioni, la Lega ha alternato exploit e difficoltà, mentre Noi di Centro ha continuato a essere un vero e proprio perno territoriale. Infine il Pd, con rare eccezioni, ha faticato in provincia. Un quadro frammentato, ma chiarissimo in un punto: nel Sannio, le regionali sono rimaste elezioni in cui sindaci, ex primi cittadini e amministratori hanno continuato a fare la differenza più dei leader nazionali.

Questo è stato il quadro che si è delineato nei 78 Comuni della provincia di Benevento:

Comuni con centrosinistra vincente (48): Apollosa, Arpaia, Arpaise, Baselice, Benevento, Buonalbergo, Campolattaro, Castelfranco in Miscano, Castelpagano, Castelpoto, Castelvenere, Circello, Colle Sannita, Dugenta, Faicchio, Foglianise, Foiano, Forchia, Fragneto L’Abate, Fragneto Monforte, Frasso Telesino, Guardia Sanframondi, Melizzano, Moiano, Molinara, Montefalcone Val Fortore, Montesarchio, Morcone, Paduli, Pannarano, Paupisi, Pesco Sannita, Pietraroja, Reino, San Giorgio del Sannio, San Giorgio la Molara, San Leucio del Sannio, San Lorenzello, San Lorenzo Maggiore, San Marco dei Cavoti, San Nazzaro, San Salvatore Telesino, Sant’Angelo a Cupolo, Sant’Arcangelo Trimonte, Sassinoro, Solopaca, Torrecuso, Vitulano.

Comuni con centrodestra vincente (28): Airola, Amorosi, Bonea, Bucciano, Campoli, Casalduni, Castelvetere Val Fortore, Cautano, Ceppaloni, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Durazzano, Ginestra degli Schiavoni, Limatola, Pago Veiano, Paolisi, Pietrelcina, Ponte, Pontelandolfo, Puglianello, San Bartolomeo in Galdo, San Lupo, San Martino Sannita, San Nicola Manfredi, Sant’Agata dei Goti, Santa Croce del Sannio, Telese Terme, Tocco Caudio.

Comuni in sostanziale parità: Apice centrodestra al 48,87 – centrosinistra al 48,33; Calvi centrodestra e centrosinistra al 49,11.

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