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Regionali, Libera scende in campo: “Non mettiamo volti, ma temi. Etica, legalità e trasparenza per il nuovo Consiglio della Campania”
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Una manifestazione simbolica, davanti al Tribunale di Benevento, per lanciare un messaggio chiaro alla politica campana ad un mese dalle elezioni regionali: “Non mettiamo volti, mettiamo temi”. È questo il senso dell’iniziativa promossa da Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, che nel Sannio ha voluto accendere i riflettori sui valori di trasparenza, giustizia e partecipazione civica.
A spiegare il significato della mobilitazione è stato Michele Martino, referente provinciale di Libera Benevento, che ha annunciato la nascita della lista simbolica “Comunità che cambiano comunità”.
«È una verità che ha il sapore della provocazione – ha detto Martino – ma anche la sostanza della proposizione. Non è una lista last minute, né figlia di qualcuno. È figlia di una grande passione civile e di una comunità che vuole rimettere al centro i temi».
Una lista senza nomi né candidati, ma con proposte concrete. Libera chiede che la prossima legislatura regionale si impegni su questioni da tempo al centro della sua azione: riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, tutela della memoria delle vittime innocenti, lotta al gioco d’azzardo, rafforzamento delle leggi regionali su welfare e inclusione.
Nel suo intervento, il referente sannita di Libera ha anche rivolto un appello a tutti i candidati in corsa alle prossime elezioni: «Invitiamo ufficialmente tutti i candidati del nostro territorio a un confronto pubblico sui temi. Confrontiamoci apertamente su proposte concrete, che diventino azione politica e programmatica per la nuova Regione Campania».
Non è mancata una riflessione sul valore etico delle candidature e delle alleanze politiche: «Non è vero che sono buoni i voti di tutti – ha ribadito Martino –. Il primo argine contro corruzione, malaffare e clientelismo è la composizione delle liste. È lì che i partiti scelgono da che parte stare. Ci auguriamo che clan, malavita e interessi opachi restino fuori dalle aule istituzionali e, soprattutto, dalle liste elettorali».
Infine, Libera ha posto l’attenzione anche sulla nuova normativa sugli appalti pubblici, che consente affidamenti diretti fino a 500mila euro: «Ci chiediamo – ha concluso Martino – quanti di questi appalti potrebbero diventare strumenti di finanziamento occulto delle campagne elettorali. Serve un monitoraggio civico serio, partecipato e trasparente, perché solo la partecipazione può rendere davvero democratico un territorio».
Con questo intervento, Libera apre dunque il dibattito etico e civile in vista del voto regionale, richiamando partiti e cittadini alla responsabilità collettiva di “cambiare comunità” partendo dai valori, non dai volti.