ECONOMIA
Jerry 2, la pizzeria giallorossa spegne il forno dopo 22 anni: tifo e pizza, addio ad un’icona di Benevento

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Immaginate il caldo profumo di pomodoro e basilico che si dissolve nell’aria del centro storico, un sottofondo di risate e chiacchiere giallorosse che riecheggia tra i tavoli e un murales di gladiatore sannita che veglia silenzioso su ogni morso: tutto questo e tanto altro ancora sono gli ingredienti che compongono la storica pizzeria Jerry 2 di Benevento. Per ventidue anni, i fratelli Gerardo e Marcello Zagarese hanno trasformato un angolo di Via del Pomerio – un tempo officina di un elettrauto – in un’autentica fortezza di passione e gusto, dove il sapore squisito della pizza si intreccia indissolubilmente con l’amore per la squadra della città. Tra qualche mese quella saracinesca, custode di un luogo simbolo di ‘beneventanità’, si abbasserà per sempre. E il sapore genuino e autentico della loro pizza cederà il posto in bocca all’amaro.
Che succede?
Dopo tanti anni, abbiamo deciso di mollare. L’attività è già in vendita. Chiuderemo a fine 2025. Diversi i motivi: oltre alla stanchezza fisica e mentale, notiamo che le persone, in particolare i giovanissimi, sono sempre più attratte da altre proposte gastronomiche – vedi sushi e cucina orientale, pokè, fast food – che sono lontane anni luce dalle tradizioni culinarie italiane e dai nostri prodotti tipici. Non è un discorso solo di pizza, ma riguarda anche tanti piatti che appartengono alla nostra storia e non sono più tramandati. Se a questo aggiungi la città piccola, con stipendi bassi e poco movimento, la competizione di tantissime attività per così pochi abitanti, la difficoltà nel trovare personale (pensa che qui in pizzeria siamo rimasti solo noi familiari e una persona che ci aiuta nel weekend), allora il quadro è chiarissimo. Un esempio su tutti che fa capire le difficoltà di essere al passo coi tempi e competitivi: siamo stati tra i primi a fare le consegne a domicilio; oggi invece ci troviamo a ‘combattere’ con piattaforme on line e driver. C’è tanta delusione.
Un amore per la pizza e per la ristorazione che nasce sin da quando eravate bambini…
In realtà, il progetto pizza nasce in una seconda fase. Da ragazzino – parla Gerardo – non avevo tanta voglia di studiare e mio padre mi portò da Giovanni Palmieri, che aveva una storica trattoria all’Arco di Traiano, per imparare un mestiere. Frequentavo le scuole medie. Ma io non volevo lavorare nel settore ristorazione: il mio sogno è sempre stato quello di fare il comico. Ho avuto anche le mie occasioni da giovanissimo, partecipando in coppia con un amico – il duo Gerry & Tony – ai provini di uno show Mediaset dal titolo ’Star90’, talent show condotto da Alessandro Cecchi Paone che andava in onda su Rete4. In quegli anni mi divertivo a fare le imitazioni, in particolare dei giocatori del Benevento di allora: memorabile era l’imitazione della barriera posizionata dal nostro numero uno Roberto Aluisi. Spesso ero anche ospite nelle trasmissioni sportive delle tv locali: da Antonio Martone, Telebenevento, Canale28. Il mondo dello spettacolo, però, era ed è rimasto un sogno che continuano a portare avanti i miei figli Simone e Matteo, che hanno probabilmente ereditato questa mia passione. Nella vita avevo bisogno di certezze economiche. All’Antica Trattoria Palmieri facevo di tutto: lavapiatti, cameriere, pizzaiolo. Successivamente sono partito per Verona e quando sono rientato ho iniziato a collaborare in sala all’Hotel President. La pizza, però, è sempre stata un mio pallino: così nel 1993 decisi di aprire la mia prima attività, Jerry 1, in via Piranesi, al quartiere Mellusi. Eravamo io e mia moglie Pompea, ricordo i tanti sacrifici a suon di cambiali per concretizzare quell’importante progetto di vita.
E tu Marcello?
Avevo un’esperienza quasi ventennale come meccanico. Una sera – era fine Anni Novanta – entro nella pizzeria di mio fratello e gli dico: ‘Perché non creiamo qualcosa di bello insieme?’. Da quel giorno mi metto accanto a lui e, piano piano, imparo il mestiere. Nel 2003 nasce ‘Jerry 2’ in via del Pomerio, nel centro storico di Benevento. Per un periodo brevissimo apriamo anche ‘Jerry 3’ in via Santa Colomba, ma ha avuto vita breve: si lavorava solo al mattino con gli studenti degli istituti superiori.
La vostra attività è sempre stata a tema giallorosso: siete infatti due tifosissimi della Strega…
La nostra passione per il Benevento si riflette nell’atmosfera e nell’arredamento della pizzeria. E’ una sorta di ‘covo dei tifosi’: con i clienti si parla sempre della squadra, della stagione, del calciomercato. E poi ogni angolo del locale è dedicato al giallorosso: abbiamo anche un murales con il gladiatore sannita. Non solo: questo amore ha da sempre influenzato il menu dove abbiamo inserito le pizze Stregone (con mozzarella, provola, pomodoro e pancetta), la Vigorito (con con pomodorini, ricotta, pancetta e provola) e le birre artigianali giallorosse grazie alla collaborazione in esclusiva con l’azienda sannita Officine Birraie. All’inizio della loro gestione i presidenti Oreste e Ciro vennero addirittura ad inaugurare ufficialmente la pizza in loro onore.
Qual è il vostro primo ricordo da tifosi giallorossi?
Il nostro primo ricordo è legato purtroppo ad un fatto di cronaca e non di sport. Benevento-Bari, era il 4 maggio 1975: sono passati giusto 50 anni. Eravamo due bambini. Ad accompagnarci allo stadio Meomartini era stato un nostro vicino di casa. Al gol nella ripresa di capitan Zica l’assalto dei tifosi pugliesi e i tanti supporters beneventani che, vedendoci così piccoli, ci hanno salvato facendo scudo con il proprio corpo per evitare che potessimo essere colpiti dal lancio di bottiglie di vetro e sassi. Una vera e propria scena di guerra, che ci è rimasta dentro.
Immagino che anche in pizzeria siano tantissimi gli aneddoti legati alla Strega…
In tanti, giocatori e dirigenti, sono passati di qui per provare la nostra pizza: ricordo De Solda con il quale c’era un grande legame grazie anche all’amico in comune Pietro Palermo. E poi Pintori, Padella, Melara, Tello, Tuia. Un aneddoto divertente: i primi anni di Jerry 2 vendevamo anche i gelati. Ricordo che una volta arrivò qui l’indimenticato Komi Tchangai e acquistò ben 50 tartufi al cioccolato. Non ne abbiamo mai venduti così tanti. E poi le feste promozione: abbiamo fatto le nottate con i residente per addobbare il rione di giallorosso e celebrare i nostri beniamini.
Mister Inzaghi, il tecnico della promozione dei record in serie A, ha abitato a pochi metri di distanza dalla pizzeria: avete un aneddoto o un ricordo speciale?
SuperPippo era impegnatissimo a lavorare con la squadra e a studiare gli avversari. Lo abbiamo visto pochissimo, ma resta il ricordo della festa che organizzammo qui in pizzeria – con la complicità dell’allora fidanzata Angela (ndr. oggi moglie) – per il record di punti in B e la conquista della seconda storica promozione in massima serie. A lui abbiamo anche dedicato la SuperPippo, un ripieno con mozzarella, formaggi, prosciutto crudo, rucola, scaglie di parmigiano e bocconcino di bufala. Un ‘omaggio’ culinario che fu ‘battuto’ anche dalle agenzie di stampa…
Stasera la sfida playoff contro la Juve Next Gen. Chi o cosa può fare la differenza in questo mini-torneo?
La differenza la fanno sempre testa e gambe. I playoff sono una vera e propria lotteria, ma dobbiamo essere fiduciosi perché la rosa è comunque competitiva. Abbiamo giovani talentuosi e giocatori di esperienza. Con la Juve abbiamo tutte le carte in regola per superare il turno. Permettici però di aggiungere una cosa…
Prego.
Ci piacerebbe che questi ragazzi vivessero di più la città. Negli anni delle promozioni, ma anche in stagioni meno fortunate, si è sempre instaurato un legame sincero e amichevole tra giocatori e comunità. Li trovavi per strada, ci scambiavi una chiacchiera. Pensa che mister Baroni passava sempre a salutarci e si fermava in pizzeria prima di andare a suonare con una band in un circolo culturale di via Giovanni De Vita, a pochi metri da qui. Lo stesso mister Auteri, almeno nell’anno della promozione in B. Oggi sembra esserci un maggiore distacco.
Se doveste definire il “cuore” di Jerry 2 in tre parole, quali scegliereste e perché?
Amore, professionalità e tanti sacrifici. 22 anni di storia non si possono dimenticare.