Comune di Benevento
Il presepe di Dalisi, buccia di banana in un livido silenzio
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E’ pur vero che molto spesso la magistratura ha dovuto supplire, ma nell’ovvio alveo delle sue competenze, alle carenze della politica e che questa posizione è stata superficialmente etichettata come ‘giustizialismo’. E’ altrettanto vero che non ogni soffio di vento deve alimentare il sacro fuoco della giustizia da mettere in marcia .Come i precipitare dell’allestimento aereo del presepe di Dalisi a Benevento: carabinieri, presunti sequestri, notizie riferite al magistrato, e magari è stato un colpo di vento. Cantieri chiusi e sicurezza non rispettata, ma poi cantieri aperti e quindi sicurezza ed ogni altro ammennicolo rispettato. E così via…
La sostanza è che il cantiere del presepe è in attività, è bastato fare quattro passi nel freddo serale per osservare l’erigendo capannone natalizio. Davvero imponente, contrappasso (più – si spera – o meno) solido del Natale asfittico confezionato in dirittura d’arrivo dall’amministrazione cittadina, sconfessatasi un paio di volte con una sola decisione: quella del ritorno agli addobbi, pezza rimessa per lenire il danno d’immagine e di fiducia dei pastorelli suicidi. E pezza che rinnega la scelta di non scegliere la consuetudine delle luminarie.
E’ bastato fare quattro passi, dunque, e richiamare alla memoria anche gli eventi del giorno. Tutto sommato ancora nel segno del presepe. La difesa d’ufficio di Del Vecchio effettuata da Lonardo e l’ironia dell’ex alleato di Lonardo (in senso lato), D’Aronzo, che della passata amministrazione – che è la stessa di oggi – è stato elemento di spicco perché addirittura assessore prima di passare, armi e bagagli, su altro versante. Comunque dell’ironia e del fatto di aver centrato il tema, nonostante l’ondivago atteggiamento politico, bisogna dargli atto.
A proposito di ondivago atteggiamento politico. Non sorprende Lonardo, ovviamente. Scadrà prima o poi il mandato di presidente del CdA dell’Asia. Posizionarsi con il partito di maggioranza relativa che più di ogni altro è in grado di decidere ed incidere nelle nomine, dagli enti ai condomini, è intelligente tattica politica. Preceduta dal traghettamento verso il Pd anche dei consiglieri comunali per cui ha speso il suo consenso elettorale.
A proposito di Pd. Il Pd locale tra democristiani, mastelliani e socialisti – senza nessun exexexeex comunista nelle sue fila – è la icastica rappresentazione dei tempi moderni della politica, un vero e proprio OGM sulla cui commestibilità converrà chiedere a Petrini.
Non divaghiamo. La vittoria ha i suoi tanti padri, la sconfitta è orfana. L’unica vera difesa d’ufficio, per i motivi che crediamo di aver illustrato, è venuta da persona esterna all’amministrazione comunale. La buccia di banana su cui è scivolato Del Vecchio ha evocato solo un silenzio livido: giusto per far meglio comprendere lo spirito di gruppo che alimenta il motore del secondo governo cittadino targato Pepe.