Provincia di Benevento
Grande successo per la mostra tattile

Ascolta la lettura dell'articolo
E’ lusinghiero il giudizio finale sulla Mostra tattile “In punta di dita. Viaggi astratti di mani tra tavole tattili e bassorilievi prospettici” svoltasi nei giorni scorsi al Museo del Sannio ed appena conclusasi.
Lo comunica l’assessore alla cultura della Provincia di Benevento, Carlo Falato, che ha patrocinato l’evento e che ha fatto proprio il giudizio positivo della responsabile amministrativa dell’istituto, Pierina Martinelli, della curatrice scientifica del Museo, Maria Luisa Nava, e dell’ideatrice e curatrice della mostra, Giuseppina Pilla.
La mostra, che ha rappresentato la fase conclusiva di un percorso intitolato “Altri Sensi per l’arte. Opere da toccare”, iniziato qualche mese fa con un laboratorio tattile “Mani all’opera” realizzato presso la sede dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Benevento, era rivolta ai disabili e ai normovedenti.
Infatti, intento della Mostra era che i normovedenti utilizzassero il tatto e non la vista per fruire dell’opera d’arte: dunque, i visitatori normodotati sono stati bendati ed hanno toccato, grazie ad una guida, le opere.
La sperimentazione a cura di Giuseppina Pilla di una nuova e diversa modalità di fruizione dell’arte basata sull’utilizzo del senso del tatto ha permesso inoltre ai disabili visivi di avvicinarsi al mondo dell’arte e al Museo in modo attivo, vedendo riconosciuto finalmente anche per loro il diritto alla fruizione all’arte e alla cultura.
Protagonisti dell’iniziativa sono stati nove disabili visivi, adulti e bambini: seguendo l’esempio della prima tavola tattile "firmata" nel 1920 da Filippo Tommaso Martinetti, hanno realizzato alcune tavole, le quali hanno poi affiancato, nella mostra, i bassorilievi tattili dell’artista salernitano Lello Ronca, la cui poetica è quella di arrivare direttamente al cuore e alla mente di chi entra in contatto con le sue opere
Un’esperienza che ha visto la partecipazione di circa duecento persone di tutte le età, appassionati d’arte e non che nelle quattro giornate di apertura si sono recati con curiosità e interesse al Museo per compiere questo percorso sensoriale.