CULTURA
Per il festival dedicato a Troisi a Benevento c’è Daniela Di Maggio, la madre di Giogiò: “La sua eredità? Coltivare la bellezza”
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Teatro all’aperto, musica, momenti di riflessione. Proseguono a Benevento gli eventi legati “Al mio amico Massimo”, festival dedicato all’indimenticabile Troisi, a trent’anni dalla morte dell’attore di San Giorgio a Cremano. E si è tenuto questa mattina, negli spazi del Museo del Sannio, uno degli appuntamenti più attesi del cartellone, un viaggio nelle devianze giovanili che ha visto intervenire Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, “Giogiò”, giovane musicista napoletano, 24enne, ucciso per difendere i suo amici in una lite nata per futili motivi e poi degenerata in una assurda tragedia. A Daniela Di Maggio gli organizzatori del Festival hanno voluto conferire il premio Luis Bacalov. Premio che la madre di Giogiò ha voluto dedicare alla bellezza: “Musica, arte, mio figlio era circondato dalla bellezza. Ed essere qui oggi, in questa splendida location, è il giusto tributo alla bellezza che ne ha segnato l’esistenza”.
Ma il sacrificio di “Giò Giò” non sarà vano. Questo, almeno, l’auspicio di quanti – a partire da Daniela Di Maggio – dal giorno del dramma si battono per innescare una reazione della parte sana della società, a cominciare proprio dalle giovani generazioni: “La reazione c’è stata, i ragazzi sentono il bisogno di chiamarmi, di confrontarsi con me. L’ultimo episodio in occasione del Premio Mercadante, a Napoli, con un musicista di 12 anni che ha voluto fortemente incontrarmi”: