Generica
Le riflessioni di De Lorenzo sullo stato di agitazione del corpo municipale

Ascolta la lettura dell'articolo
Riceviamo e pubblichiamo una lettera pervenuta in redazione dall’ex Assessore dei Vigili Urbani del comune di Benevento, Giuseppe De Lorenzo, relativa allo stato di agitazione che un’organizzazione di sindacati del corpo municipale ha indetto.
“Lo vicenda, esplosa in questi giorni nel corpo dei vigili urbani – scrive De Lorenzo – spinge, volutamente, a delle riflessioni da parte di chi, come me, ha vissuto l’amara esperienza di quel clima di tensione che si trascina da decenni senza che alcuno, una volta per sempre, vi ponga rimedio.
Vero è che i vigili tutti, alcuno escluso, sono persone meravigliose delle quali serbo un ricordo bellissimo. E’, purtroppo, la situazione paradossale in cui questi ultimi, loro malgrado, sono costretti ad operare che rende il loro lavoro impossibile.
La normativa prevede, e credo di non sbagliare, che vi debba essere un vigile per ogni seicento abitanti e, quindi, la nostra città ne dovrebbe avere in dotazione più di cento. Invece, allo stato, in servizio, vi è solo la metà, senza considerare quanti sono esonerati per ragioni varie.
All’inizio del mio mandato, – prosegue De Lorenzo – ignaro di cosa mi attendesse, senza tema di smentite, per alcuni mesi, ritornò la serenità e per tutti sembrò che il comando, d’improvviso, fosse divenuto, così come dovrebbe essere, una famiglia. Un periodo che ricordo con nostalgia, così sempre presente nel mio cuore è la festa di S. Sebastiano, patrono dei vigili, celebrata nel gennaio 2007, dopo ben venticinque anni.
Poi, l’imposizione da parte di chi ben si sa, quell’infausto martedì in albis del 2007, di un nuovo comandante e la situazione divenne incontrollabile. Tra lotte ritornate, rivendicazioni senza risposta e photored da installare si precipitò nell’inferno.
Il Sindaco, che prima di me aveva subito, anche in malo modo, l’imposizione in quella villa alla periferia della città, non ha mai, poi, voluto affrontare con concretezza la situazione.
Di quegli anni, in cui molti vigili furono vittime, si attende, mi auguro a breve, una risposta severa che permetterà, ancora una volta, di darmi ragione. Eventi di una gravità inaudita. Bisogna solo attendere. Il difetto della giustizia, che tutti conosciamo, è la lentezza. Ma, poi, tutto arriva.
Oggi, siamo alla farsa. Si crede – conclude De Lorenzo – che con una movida improvvisata si risolvano, con un colpo di spugna, tutti i problemi, arrivando al paradosso di bandire, finalmente, un concorso, ma per soli due posti. Suvvia, non cadiamo nel ridicolo.
Mancini è una persona da bene, ma faccia, come tutti noi, il suo mestiere, dedichi le sue ore, ed è giusto che sia così, alle aule dei tribunali difendendo i suoi clienti. Il comandante lo lasci fare a chi è destinato a farlo per professione. Possibilente, senza photored”.