Sindacati
Lotta all’evasione fiscale: la Uil invia 78 raccomandate, una ad ogni sindaco sannita

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Una raffica di lettere è partita dalla sede della Uil di Benevento per raggiungere tutti i 78 sindaci dei Comuni sanniti per chiedere l’istituzione del Consiglio tributario. “Da quello che sappiamo – afferma Fioravante Bosco, segretario generale della Uil sannita – soltanto pochissime amministrazioni comunali della nostra provincia (sappiamo del comune di Airola) hanno provveduto all’istituzione di questo organismo, previsto dalla legge che ne chiedeva la costituzione entro il 29 agosto dello scorso anno.”
“La nostra iniziativa ha voluto richiamare l’attenzione dei primi cittadini di tutta la provincia in merito al ruolo fondamentale che i comuni possono giocare nella lotta all’evasione fiscale – sottolinea Bosco – considerato, oltretutto, che l’ultima Finanziaria ha stabilito che nel caso in cui il Consiglio tributario non venga istituito, il comune non potrà beneficerà degli eventuali introiti altrimenti spettanti dall’attività di recupero dell’evasione fiscale nel proprio territorio. Questo significa che il comune perde delle risorse che, come sappiamo, sono preziose per la gestione del territorio ed in particolare per affrontare i costi dei servizi a domanda, a partire da quelli sociali destinati alle fasce più deboli.”
“Nella missiva inviata ai sindaci abbiamo voluto ricordare come la stessa ANCI abbia accolto positivamente la normativa e non si spiega, quindi, il motivo di tale diffusa inadempienza, se non legandola ad una ipotetica preoccupazione di non disturbare il cittadino evasore, che essendo cittadino residente è anche elettore! Peraltro la vigilanza diretta del Comune sulla posizione fiscale dei cittadini potrebbe costituire un importante deterrente anche nell’ambito dell’utilizzo dei servizi a domanda. Perché poi – conclude Bosco – al danno si aggiunge la beffa: se un evasore non viene percepito come tale dal suo comune di residenza e continua a dichiarare un reddito più basso, può continuare tranquillamente ad usufruire di servizi come la mensa scolastica per il figlio o l’agevolazione sulla retta della casa di riposo per il genitore anziano, privando di tali servizi quei cittadini che ne hanno realmente bisogno.”