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Istituire anche nel Sannio la figura del geologo condotto

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Da Rito Martignetti presidente dell’Associazione politico culturale Isidea riceviamo una riflessione sull’istituzione nel Sannio della figura del geologo condotto "a modello della vecchia figura del medico condotto, che vive sul territorio, che lo studia". Un esperto di zona dunque in grado di prevenire eventi disastrosi come le ultime alluvioni in Liguria e Toscana perchè vicino al territorio.

Di seguito il testo della nota diffusa da Rito Martignetti.

"Lo scorso 21 gennaio, Firenze ha ospitato il 2° Forum Nazionale dei Geologi, a confronto sul rischio sismico. Dal punto di vista geologico, l’Italia è un paese giovane con catene montuose in piena formazione e conseguente numero elevato di terremoti.

Secondo uno studio del Cresme, che ha esaminato mappe sismiche della Protezione Civile, in Italia più di 20.000 edifici scolastici, pari al 46% delle scuole, e il 41% degli ospedali si trovano in aree ad elevato rischio di terremoti, per un totale di circa 4,7 milioni di utilizzatori.
Nel precedente forum di Roma, i geologi avevano lanciato con forza l’appello alla prevenzione sul fronte del dissesto idrogeologico. La superficie nazionale interessata da rischi legati ad alluvioni e frane, recensite in oltre 480 mila, è pari ad oltre 21.000 chilometri, con l’82% dei comuni a rischio.

Questo l’allarme rilanciato a Firenze dal nuovo presidente del consiglio nazionale dei geologi Gianvito Graziano, subentrato al sannita Pietro A. De Paola: “Non esiste ancora una legge elaborata per gestire questa tematica, né ovviamente i relativi stanziamenti, e tutto viene affrontato nell’ottica dell’emergenza, che, com’ è noto, entra in ballo quando i disastri sono già avvenuti”.
I lutti e i disastri di questi giorni ci obbligano, senza più rinvii, a passare dalla cultura del ripristino a quella della prevenzione. La tutela del territorio non deve essere vista come un costo, anche perché, ora lo sappiamo bene, dovrà servire in futuro a salvare vite umane, che non hanno prezzo.
In 30 anni sono stati spesi in Italia oltre 100 miliardi per le emergenze, ne bastavano 45 per mettere in sicurezza il territorio.

In attesa di normative finalmente organiche e severe, si potrebbe colmare l’attuale vuoto incosciente di governo del territorio: 1) con l’immediato “stop al consumo del territorio” da applicare a tutti i nuovi piani urbanistici; 2) con la sospensione dei finanziamenti a quegli enti che non aggiornano i propri strumenti urbanistici e, in particolare, non predispongono i piani di Protezione Civile; 3) con l’obbligo di enti e unioni di comuni ad assumere un “geologo condotto”.

La carenza dei geologi nella pubblica amministrazione penalizza la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti. In Italia vi sono 27 geologi ogni 100.000 abitanti, mentre in Olanda, per esempio, sono quasi il doppio.
Per ISIDEA, anche nel Sannio, come già fatto a Sulmona o come si sta per fare in Sicilia, occorre istituire il geologo condotto, a modello della vecchia figura del medico condotto, che vive sul territorio, che lo studia.
Come assicurano gli esperti, il geologo condotto (o “di zona”) è in grado di prevedere cosa può accadere quando cadono 50 mm di pioggia, o 100, 200 e così via. Oggi, con i dati già a disposizione e la possibilità di usare i modelli matematici, non è complicato tenere sotto osservazione un territorio e prevenire i danni più gravi, salvando vite umane.

Per convincere soprattutto i politici circa la convenienza, anche dal punto di vista economico, di affidarsi alla prevenzione per risparmiare sulle emergenze, qualcuno ha rispolverato l’esempio di quanto accaduto negli Stati Uniti subito dopo la crisi del 1929: il presidente F.D. Roosevelt trasformò la cura del territorio in volano per l’economia, investendo sul sistema idrogeologico e occupando, così, centinaia di migliaia di persone". 

 

 

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