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SANNIO

Acqua inquinata a Cerreto, la minoranza attacca sindaco e giunta

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‘’In passato eravamo abituati ad assistere a sporadici inquinamenti tra settembre e ottobre, da quest’anno, invece, abbiamo iniziato a giugno. E dopo 12 giorni l’acqua è ancora inquinata. Perfino per la festività patronale di Sant’Antonio l’acqua è rimasta tale’’. Così in una nota il consigliere Vincenzo Di Lauro, esponente della minoranza del gruppo ‘Cerreto Riparte’.

‘’Avevamo proposto la dilazione in 5 rate del pagamento della bolletta idrica, anche in virtù di tutti questi disagi. Avevamo proposto di ridurre il ruolo idrico per il 2021 e per il 2022. Per il 2022, solo da qualche giorno, l’addetto alle letture (che graverà per altri 17000€ sulla bolletta dei cerretesi) sta prendendo i dati dai contatori (dopo 6 mesi!). Così facendo saremo tutti in esubero perché ci sommeranno 18 mesi di utilizzo e non 12. Questi sono i nomi delle persone che, rispetto alle nostre proposte di buon senso, hanno detto un secco NO: sindaco Giovanni Parente, vicesindaco Claudia Meglio, assessori Francesco Trotta, Ilaria Tedeschi, Mario Carangelo, consiglieri Italo D’Andrea, Pasquale Calabrese, Cristian De Nicola, Ciro Melotta. Sapete chi ringraziare.
D’Andrea, poi, aggiunge il consigliere del Comune di Cerreto – che per gli anni passati denunciava ai quattro venti sui social gli “incredibili disservizi” quando l’acqua non era potabile per soli 5 giorni, ora è zitto e muto. Vogliamo avanzare ancora noi questa ennesima proposta a vantaggio dei cerretesi: decurtare di almeno un mese il costo dell’acqua per l’anno 2023 visto che, oramai, l’acqua a Cerreto, per almeno un mese, sarà inutilizzabile ai fini potabili. Sarebbe il minimo da fare a vantaggio delle famiglie e delle imprese
Resta da dire che il 7 giugno scorso abbiamo chiesto il risultato delle analisi delle acque per far sapere ai cittadini da cosa debbono difendersi. E’ inutile dire che questi signori non hanno risposto a noi né informato la gente in maniera appropriata con ogni mezzo (volantini, manifesti, auto con altoparlante da far girare in ogni contrada, ecc.) rispetto al grave rischio per la salute pubblica che, ancora, purtroppo, sussiste.
Che cosa temono? Perché nascondono le analisi della nostra acqua? Cos’altro dobbiamo temere?

Queste sono domande – conclude – alle quali qualunque amministratore serio e rispettoso dei propri concittadini dovrebbe rispondere, ma qui a Cerreto, ormai, viviamo uno ‘stato brado’ della politica’.

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