CULTURA
I Templari della Selvaggio conquistano l’uditorio
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Una sala delle armi gremita, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, quella che ha accolto la presentazione al pubblico dell’ultima pubblicazione di Maria Pia Selvaggio, “Ai Templari … Il Settimo Libro”, edito Edizioni Si (gruppo Mondadori). Sono intervenuti – si legge in una nota – “in tanti nel maestoso ed elegante Castello Ducale di Faicchio (Benevento) per la ‘prima’ ufficiale dell’ultima fatica letteraria dell’autrice di Telese Terme.
I singoli interventi dei relatori, accompagnati dalla lettura di alcune pagine del libro, interpretate da un intenso Peppe Fonzo (attore e regista beneventano) hanno accompagnato l’esordio sannita di un libro che ancora una volta testimonia la oramai indiscussa valenza letteraria di Maria Pia Selvaggio.
La forte spinta spirituale che permea l’intera opera della scrittrice telesina è stata sottolineata ed evidenziata in più relazioni. Il tema, affascinante e contrastato, ha suscitato l’entusiasmo dialettico di alcune analisi e considerazioni, che non hanno tralasciato la qualità letteraria del romanzo-saggio.
Si sono susseguiti al tavolo dei relatori: Don Giovanni Fusco (Diocesi Piedimonte-Alife-Caiazzo), Giuliano Crepaldi (Consulente Editoriale), Gaetano Girgenti (Gran Ciambellano dell’Alto Magistero dell’Ordine del Tempio, delegazione belga), Giovanni Grieco (docente medicina e chirurgia). Dalla platea è quindi intervenuto il preside Antonio Giordano.
Una giovanissima studentessa presente insieme ad altri allievi della Selvaggio, che è, lo ricordiamo, docente alle scuole superiori telesine, le ha rivolto a nome suo e dei suoi amici un affettuoso saluto introduttivo.
Presenti diversi tra i rappresentanti dell’Ordine dei Templari e tra le autorità civili, il sindaco di Faicchio, Mario Borrelli e il primo cittadino di Telese Terme, Pasquale Carofano, che hanno entrambi rivolto il loro saluto al folto auditorio. Tra il pubblico anche il sindaco di Amorosi, Giuseppe Di Cerbo. Le conclusioni sono state affidate ad un’emozionatissima Maria Pia Selvaggio.
Il romanzo-saggio, che ha registrato ‘il tutto’ esaurito’ su diversi punti vendita on-line, ha conquistato in particolar modo i lettori lombardi e toscani. A tal proposito, nel suo intervento, il consulente editoriale Giuliano Crepaldi ha evidenziato la scelta della casa editrice di ‘puntare’ sull’autrice sannita per meriti letterari e contenuti, proprio perché impregnati di un’intensità nuova e distinguibile. Un riconoscimento evidente se si considera, come egli stesso ha sottolineato in un ulteriore passaggio, il numero elevato di scrittori ed opere che si propongono annualmente.
Ma il libro della Selvaggio sta destando molto interesse anche nella sua terra.
A tal proposito riportiamo alcuni stralci della recensione fattale dalla dottoressa e psicologa telesina, Filomena Rita Di Mezza: “… Intanto per il taglio e la struttura: il controcanto passato presente che mostra così bene l’invarianza della spiritualità nel tempo, quando ci si muove nella profondità dell’animo; l’incontro interiore tra i due Gran Maestri, che pagina dopo pagina prende corpo in uno spazio esteriore fatto di percezioni subliminali, di ricerca trepidante di segni che facciano sentire più forte l’aggancio alla tradizione, un sollievo rispetto all’evanescenza del ruolo dei templari nel presente…
“Cosa fai affacciato alla mia finestra? Possibile che io debba lottare contrare un nemico invisibile?”
“Affacciato alla finestra sembri un cigno…sono oscuro come il fondo degli abissi e traccio passerelle perche voglio incontrarti”. La pagina dedicata alla chiamata di Michael, con quell’atmosfera livida e paralizzante della morte che si sta consumando nel fiume, credo sia la più riuscita del libro, ti entra dentro quella paura agghiacciante delle acque che placidamente si richiudono sulla loro vittima. Mi ha fatto venire in mente alcuni quadri di Segantini, scene che sembrano sospese, in attesa che qualcosa avvenga, dipinte per suscitare dei presentimenti. Infine, trovo una penna più appuntita nel delineare il profilo dei personaggi, con tagli didascalici che viene voglia di memorizzare, per quanto sono efficaci. Uno per tutti: “Il cielo ha un po’ di sangue all’angolo della bocca d’occidente”. Non c’è bisogno di una sola parola in più”.
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Maria Pia Selvaggio, sannita di Telese Terme (Benevento), docente e giornalista freelance, pubblica la prima raccolta di racconti nel 2006, Il sapore del silenzio, cui fanno seguito Borgofarsa e la partecipazione all’antologia al femminile Pensieri di donna con un racconto lungo, Larissa.
Del 2008 il romanzo L’Arcistrea, dedicato a Bellezza Orsini condannata al rogo nel 1500. Lei si chiama Anna, il quinto romanzo, ha ottenuto la targa d’autore al Premio Olmo per la letteratura. L’autrice ha partecipato al Galassia Gutenberg, alla fiera del libro di Torino, ed è stata premiata al concorso “Made in Italy” sezione Letteratura. Finalista al premio “Feudo di Maida”, “Targa d’autore Artelesia 2011”.
E’appena uscita la sua ultima opera, ‘Ai Templari… Il Settimo Libro’.