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SANNIO

Cerreto, la maggioranza: ‘I pifferai magici che portarono al dissesto non incantano più’

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“In bocca a certi “esperti” della politica, che per anni hanno amministrato questa cittadina, le parole “trasparenza”, “legalità” e “rispetto” assumono contorni di convenienza: quando governavano loro tutto era consentito, oggi che il popolo ha legittimamente scelto diversamente fanno finta di avere la memoria corta. Insomma, lor signori decidono di continuare con la logica del “Marchese del Grillo” al punto tale da ergersi a censori che perpetuano solo offese del tipo “chi sente, chi capisce, chi scrive, chi dorme”. Ma non ci soffermiamo, l’offesa e l’insulto sono le armi di chi ha ben poco da dire”. Inizia così la replica alla minoranza consiliare di Cerreto Sannita da parte del gruppo politico “Scelgo Cerreto”, che sostiene il sindaco Parente.

“Conta invece tenere bene a mente che l’opposizione, come pure chi gravita nella sua orbita, continua con un atteggiamento di chi divide la comunità anziché unirla. E’ questo atteggiamento il vero danno per la comunità!

Non si perde infatti l’occasione per condire la pur legittima opinione politica con giudizi personali offensivi inerenti alle capacità dell’attuale maggioranza dimenticando i danni e i disastri compiuti nei decenni addietro da chi ancora oggi, senza averne alcun titolo, si erge a moralizzatore dopo aver condotto l’Ente al dissesto.

Ah già, dimenticavamo che ai Signor Marchese del Grillo – prosegue la maggioranza – era ed è tutto consentito perché loro sono superiori a qualsiasi cittadino e, sul modello del celebre robot Mazinga, lotteranno per cacciare i mostri lanciati da Vega, riportando nel mondo la pace. Senza vergogna, né rispetto per chicchessia, fuorché per sé stessi.

Assai brevemente, la trasferta istituzionale al Ministero s’è resa necessaria per andare a risolvere le ultime questioni inerenti il dissesto, causato dalle scelte non certo di questa amministrazione comunale. La delegazione è stata composta da dirigenti ed assessori. Tale incontro necessitava della presenza di competenze diverse per liberare più velocemente il paese dalle difficoltà economiche e avviare il nuovo corso che merita. Non è stato un viaggio di piacere, né una missione, e la somma di 356 euro è servita soltanto per coprire il biglietto del treno. E’ questo immorale? O lo sono le denigrazioni e le menzogne?

Stesso discorso circa la consegna degli atti. Qui addirittura si è persa la memoria. Chi ha governato in passato aveva instaurato la prassi di consegnare gli atti richiesti nel termine di trenta giorni per “non aggravare e rallentare il lavoro degli uffici”. A volte accadeva anche che venissero consegnati ben oltre i trenta giorni. Oggi lo ha dimenticato e urla allo scandalo e alla lesione di diritti che, si ripete, nessuno vuole comprimere, così tanto per fare la solita caciara, di cui lor signori sono maestri. I consiglieri possono visionare gli atti a richiesta, evitando magari educatamente di farne fotografie. Andate presso gli uffici e fate le richieste! Certo chi presume di essere superiore ed avere di fronte sudditi, e non cittadini con pari dignità, magari pensa che le richieste vanno sostituite da uno schiocco di dita, ma purtroppo non è così. Resta la totale mancanza di garbo istituzionale. Si chiede rispetto ma non se ne dà. Complimenti. Assistiamo anzi all’ennesimo tentativo di avvelenare i pozzi, ma del bene del paese non vi è alcuna traccia.

Tale polemica “spicciola” e caricaturale veramente stupisce. E stupisce, ancora una volta, lo sciacallaggio e la strumentalizzazione di qualsiasi cosa. Dunque, ancora una volta si tenta invano di far dimenticare gli sperperi (quelli veri) che c’hanno portato dritti nelle fauci del dissesto. Milioni di euro sprecati ieri, ma solo oggi i soldi (356 euro) dei cittadini sono sacri: nei decenni passati non lo erano? O dipende da chi li spende?

Ma la cosa più grande che hanno sprecato lor signori è la fiducia dei cerretesi. Altro che irriconoscenza come la definisce qualcuno che ancora non ha capito niente e pensava di essere il Re Sole. E di cosa e perchè dovevano essere riconoscenti? Forse a chi invece di essere servo della comunità faceva passare i diritti per favori? I cerretesi hanno ben conosciuto e riconosciuto tutti e hanno attribuito i loro voti. Si rassegnino i pifferai magici. Ormai non incantano più! E’ una vecchia storia che ormai non fa più presa: quella del bue che chiama cornuto l’asino”, conclude la maggioranza.

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