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Università, in Italia calano le matricole. Canfora: ‘Si punti su orientamento e qualità’

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L’Università del Sannio perde l’8% degli iscritti rispetto allo scorso anno. A dirlo è un’elaborazione dell’Osservatorio Talents Venture sulle statistiche del Ministero, aggiornata a marzo e rielaborata da “Il Sole 24 Ore”. Secondo lo studio, dopo l’aumento insperato del 2020/21, quando le matricole erano salite di oltre il 5%, a livello nazionale, rispetto all’ultimo anno pre-pandemia, sono infatti tornate a scendere del 5,2%. Un dato confermato anche per l’ateneo sannita, che aveva fatto registrare un incremento di quasi 10 punti percentuali, per poi ritrovarsi in calo.
La statistica offre, però, anche altri spunti di riflessione: da un lato c’è la crescita delle istituzioni private che non perdono colpi, ed anzi aumentano il numero di studenti, e dall’altro c’è una maggiore attenzione verso le materie Stem (discipline scientifico-tecnologiche), che rappresentano un punto di forza per l’Unisannio.
“Siamo di fronte ad un calo nazionale delle immatricolazioni, ma in questo caso il mal comune non è mezzo gaudio – ha commentato il rettore dell’Università del Sannio, Gerardo Canfora -. Per questo, ci siamo già mossi per portare la nostra offerta formativa a tutti i ragazzi della nostra provincia e dell’Irpinia”. E proprio in questo senso vanno lette le numerose attività di orientamento che l’ateneo sta mettendo in campo: lo scorso 22 marzo, a piazza Roma, i dipartimenti hanno accolto undici istituti scolastici superiori. Oltre mille ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere l’offerta formativa e le possibilità offerte dai corsi di laurea.
“Non ci fermeremo qui – ha aggiunto il rettore – e nelle prossime settimane proseguiremo con il nostro tour in giro per la provincia. Oggi siamo stati a Montesarchio e a breve, incontreremo anche i ragazzi di Cerreto Sannita. Guardo con realismo a questi dati e credo che ci sia un importante margine di crescita”.
Il riferimento è alla platea di Neet, i giovani che non studiano e non lavorano: un fenomeno che in Campania – e nelle aree interne in particolare – è sempre più esteso e preoccupante. “Dobbiamo avere la forza e la capacità di raggiungere questi ragazzi – ha sottolineato Canfora –, perché rappresentano un bacino importante, ma soprattutto una risorsa da valorizzare”.
In questa ottica vanno lette le iniziative dell’Unisannio tese alle agevolazioni per l’accesso alla formazione universitaria ed anche la creazione dei corsi di laurea professionalizzanti. Altro punto di forza è rappresentato dall’ottima qualità dei dipartimenti scientifici e di ingegneria che potrebbero divenire un attrattore importante in termini di iscrizioni, soprattutto, per le buone prospettive occupazionali che garantiscono al termine del percorso di studi.
“La nostra idea è quella di lavorare su una differenziazione rispetto al panorama regionale – ha concluso il rettore -. Ed anche gli sforzi per la riqualificazione delle sedi universitarie e la creazione del campus urbano si innestano su un ragionamento più ampio”.